NAPOLI – Troppe armi in giro. Gli effetti, tragici, si vedono tutti i giorni. Fatti di sangue, che spesso hanno come protagonisti ragazzini armati con coltelli e pistole. Armi che vengono usate senza coscienza, senza permesso, senza alcuna logica anche per farsi valere nella più banale delle liti. Gli omicidi di Francesco Pio Maimone e di Giovanbattista Cutolo, due ragazzi ammazzati senza alcuna ragione, sono gli episodi più drammatici ed eclatanti. Ma i ferimenti sono all’ordine del giorno. E i problemi da analizzare sono due ed entrambi sono sul tavolo dei vertici delle forze dell’ordine e della Prefettura. Il primo è quello legato a una società impaurita, nella quale i ragazzini sempre più spesso scendono armati. Per dimostrarsi forti, o pensando di aver bisogno di difendersi anche quando vanno a mangiare una pizza. Inaccettabile, in un caso e nell’altro. Ma il problema esiste e carabinieri e polizia lo riscontrano sempre più spesso. L’altro aspetto del problema è la facilità nel procurarsi un’arma. Dall’inizio del 2014 sono centinaia gli annunci sul web di compravendita di armi a prezzi poche centinaia di euro.
Mercato legale, che rischia di metterci un attimo a diventare illegale se utilizzato nel modo sbagliato. E poi c’è il dark web, sul quale la Guardia di finanza monitora con attenzione. Basta utilizzare browser internet che consentono l’accesso a un web anonimo e meno controllato, dove si trovano con facilità mercati con armi di ogni genere a prezzi contenuti. Come acquistare su E-bay o Amazon, poco più complicato. I costi? Si può trovare qualcosa anche intorno ai 400 euro. Si paga con carta di credito o in bitcoin. Alto il rischio di incorrere in una truffa, chiaramente. Ma non sempre è così. E questo preoccupa non poco le forze dell’ordine e le autorità. Il mercato nero è più florido (particolarmente attenzionati i quartieri di Soccavo, Pianura e l’area nord di Napoli) che mai, grazie alle opportunità fornite dal web, e questo scendo dalle logiche della criminalità organizzata che hanno modalità di approvvigionamento ben più complesse e oscure.
I sequestri sono all’ordine del giorno. Nell’ultimo mese polizia e carabinieri hanno sequestrato pistole, coltelli, bombe e fucili tra Cardito, Afragola, Ponticelli, Chiaia, Giugliano e altre zone dell’area metropolitana. Nel solo bilancio di fine anno dei carabinieri è emerso come sono state nel solo 2023 ben 147 le armi da fuoco sequestrate e 163 quelle da taglio. Nel conto vanno aggiunte 67 armi improprie. Tante, troppe. Il mercato legale va avanti per la propria strada, ma quello illegale ne trova mille di opportunità diverse per fare affari e fornire armi a chi proprio non dovrebbe averle, stando alla legge italiana. Le istituzioni hanno compreso la portata del fenomeno e si sono attivate: nei prossimi giorni è in programma una riunione tra i sindaci delle grandi città e c’è già stato un summit in Prefettura a Napoli: ci sarà un’ulteriore stretta sulla concessione dei permessi per limitare la circolazione delle armi. Per la quale non c’è ancora, per altro, un adeguato e puntuale censimento.