NAPOLI – La mamma del bambino di 8 anni ucciso a botte a Cardito, in provincia di Napoli, è stata arrestata dalla polizia. La donna, Valentina Casa di 30 anni, è finita in manette. Il patrigno del piccolo, Tony Essobti Badre, si trova in carcere dalle ore successive al delitto per il pestaggio che, lo scorso 27 gennaio, aveva coinvolto anche la sorellina della vittima. L’ordinanza cautelare, chiesta dalla procura di Napoli Nord diretta da Francesco Greco, è stata eseguita dalla squadra mobile e dagli agenti del commissariato di Afragola.
Il patrigno ha confessato lo scorso 29 gennaio
Emergono dettagli sempre più inquietanti dalla tragedia famigliare costata la vita al piccolo Giuseppe, ucciso a 7 anni a Cardito, in provincia di Napoli. Il patrigno ha confessato: sarebbe andato su tutte le furie dopo che i figli della compagna, saltando sul letto nuovo, ne avrebbero rotto una sponda. L’uomo, Tony Essobti Badre di 24 anni, ha ammesso di averli picchiati con schiaffi, calci e pugni ma non con la scopa, come ritengono invece gli investigatori. “Per la rabbia ne avevo spezzata una, non l’ho mai usata contro di loro”, ha raccontato. Ma la procura non gli crede.
In casa, mentre scoppiava la furia assassina, c’erano anche la figlia di 4 anni e la sorellina Noemi di 8, colpita con violenza al volto. “Il quadro clinico è in netto miglioramento”, ha spiegato Nicola Mansi, direttore della Uoc di Otorinolaringoiatrica del Santobono. Ricoverata in Neurochirugia al Santobono di Napoli, è stata sottoposta a un intervento di ricostruzione estetica per una profonda lesione all’orecchio. “Quando è arrivata in pronto soccorso non riusciva nemmeno ad aprire gli occhi i colpi”, ha raccontato. Ma le ferite sul corpo non sono le uniche da rimarginare.
(LaPresse)