Napoli, bombe contro le case dei baby boss a Pianura

NAPOLI – Due organizzazioni criminali ben strutturate, una costellazione di gruppi malavitosi che ambiscono a ritagliarsi spazi autonomi sullo scacchiere della camorra. E’ questa la situazione attuale a Pianura, quartiere che da anni vive una estenuante faida tra cosche per il monopolio sul business della droga e del racket. Anni di bombe, di spari, di agguati, di ‘stese’ e pestaggi. Poi è arrivato lo Stato, con il maxi blitz del 14 luglio del 2022 col quale i due gruppi criminali principali – Carillo-Perfetto e Calone-Esposito-Marsicano – sono stati decimati nel giro di qualche ora. Da quel giorno la camorra di Pianura ha dovuto reinventarsi, passando di volta in volta in nuove mani. Oggi, invece, a ormai un anno e mezzo di distanza da quel blitz, resistono i reduci delle due cosche, insieme a nuovi e aspiranti giovani boss che intendono prendere le redini della mala locale.

Nell’ultimo periodo i sensori delle forze dell’ordine hanno captato nuovi movimenti loschi ad opera di gruppi criminali che cercano autonomia. Su tutti spicca una presunta fazione malavitosa facente capo a un parente dell’ex boss, oggi pentito, Pasquale Pesce, ex esponente dell’omonimo clan ‘gemellato’ ai Marfella, dinastia criminale poi ereditata dai Carillo-Perfetto. Si tratterebbe, nello specifico, di una realtà malavitosa composta perlopiù da giovanissimi, che si sarebbero legati al parente di Pesce (un nipote, per l’esattezza) per provare la grande scalata al potere. Ma i clan storici si sarebbero già ribellati. E in questo periodo di festività natalizie, approfittando del trambusto dei fuochi d’artificio e dei botti, i bombaroli delle cosche avrebbero già ‘avvertito’ i boss ragazzini con l’esplosione di ordigni sotto le loro abitazioni. Messaggi che i residenti non hanno notato, ma che sono arrivati ai destinatari. I raid intimidatori a suon di bombe sotto le abitazioni dei ‘guaglioni’ nella zona di via Torricelli sono finalizzati a “farli stare tranquilli”’, per ‘invitarli’ a non spacciare e a lasciare la gestione ai ‘grandi’ dopo gli arresti (che hanno colpito il gruppo Cuffaro-Marfella) che ci sono stati per il tentato omicidio di Antonio Lago.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome