Napoli. Consiglio, partenza a rilento: commissioni ferme da mesi

Niente composizione da 62 giorni, con DeMa ne bastarono 38

Il sindaco Manfredi durante il suo primo consiglio comunale

NAPOLI – Voleva imprimere da subito un ritmo serrato alla sua amministrazione, ma il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a due mesi dal trionfo elettorale si ritrova ancora a provare a girare nel cruscotto le chiavi di una macchina parecchio ingolfata. Non ne vuole sapere di mettersi in moto la struttura portante del nuovo corso della città, che ha definitivamente chiuso l’era De Magistris. Manfredi sperava in particolare che il Consiglio potesse diventare pienamente operativo in tempi rapidi. E invece niente. E’ stato complesso accontentare tutti con le nomine di giunta, sono servite riunioni con toni anche accesi e fatte un po’ in extremis per sciogliere il nodo dell’ufficio di presidenza del Consiglio e ancora oggi non esistono le commissioni consiliari. Gli organismi sono stati definiti solo come tematiche, che ricalcano naturalmente le deleghe affidati agli assessori, ma non c’è ancora l’accordo sui nomi dei consiglieri che le andranno a formare e ancora meno sulle presidenze. Dal giorno della vittoria elettorale dell’ex rettore della Federico II sono passati 62 giorni. La composizione delle commissioni nel precedente mandato, il secondo del primo cittadino ‘arancione’, fu annunciata 38 giorni dopo il risultato delle urne. Praticamente la metà del tempo. In settimana, forse già tra oggi e domani si terrà una riunione a riguardo, almeno il quadro della composizione degli organismi dovrebbe essere annunciata, mentre per l’insediamento di fatto i tempi potrebbero essere più lunghi visto che il Pd continua a chiedere tre presidenze e il resto della maggioranza stavolta non ha alcuna intenzione di arretrare, avendo i dem già fatto il pieno di incarichi nonostante un risultato elettorale buono ma non clamoroso. Il problema sono i tempi. Lunghi, troppo lunghi, e per un sindaco che ha una maggioranza numericamente fortissima e che aveva promesso una partenza sprint (basti ricordare quando nei suoi primi giorni dall’insediamento ha provato a lanciare un messaggio in tal senso presentandosi di persona a risolvere i problemi della galleria Quattro Giornate) il risultato non è decisamente esaltante. Inizia una settimana che può segnare un punto di svolta. Una nuova frenata, tra questioni politiche e di bilancio, potrebbe essere difficile da gestire.

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