NAPOLI – De Martino e De Micco, dall’altra parte i De Luca Bossa-Minichini-Casella. Clan che si sfidano dal 26 settembre del 2020, spargendo sangue tra l’asfalto e il cemento della periferia orientale. In mezzo, un nuovo gruppo criminale che si starebbe lanciando all’assalto del rione De Gasperi. E’ questa la situazione che si starebbe delineando tra le palazzine popolari di Ponticelli, quartiere in cui è in corso una faida di camorra da ormai quasi due anni e mezzo. Il rione De Gasperi è zona di influenza del clan delle ‘pazzignane’, che in Vincenza Maione e Luisa De Stefano i suoi boss. Entrambe sono dietro le sbarre da tempo e dovranno starci per molto tempo. Ma il clan delle ‘pazzignane’ ha anche una gola profonda tra le più influenti della camorra napoletana, Tommaso Schisa, collaboratore di giustizia e figlio proprio di Luisa De Stefano. Letta così, tutto farebbe pensare che il rione è quello più vulnerabile da un punto di vista criminale. Ecco perché è lì che sono concentrate le attenzioni di investigatori e Dda. Nel quartiere si sarebbe formata una nuova realtà criminale composta da soggetti scarcerati di recente.
A questi si sarebbero aggregati ex profili un tempo interni al clan Sarno, la cosca fondata da Ciro ’o sindaco, dalla cui disgregazione sarebbe poi nato il maxi cartello dei De Luca Bossa, a sua volta disgregatosi con la fuoriuscita dei De Micco e dei De Martino. Famiglie criminali imparentate tra loro che si fanno la guerra per le piazze di spaccio di sostanze stupefacenti e per il monopolio sulle estorsioni.
I vertici dei De Luca Bossa e dei De Micco sono in cella. Il boss Marco De Micco, alias Bodo, è in carcere in quanto accusato di essere il mandante dell’omicidio di Carmine D’Onofrio, figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa. In carcere si trovano anche Christian Marfella, reggente dei De Luca Bossa, ed Emmanuel De Luca Bossa, figlio del capoclan Antonio, detto Tonino ’o sicco. Questo mosaico criminale starebbe favorendo l’ascesa del nuovo gruppo criminale.
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