Napoli, faida di Pianura: 4 reggenti per i Carillo

NAPOLI – Il clan Carillo-Perfetto si è riorganizzato dopo i blitz e ha eletto quattro reggenti. Secondo le ultime informative della questura, al comando ora ci sono ben quattro persone: serve a evitare periodi di ‘vacatio’, in caso di arresti. Ma vediamo i dettagli.
A guidare il gruppo ci sarebbero due ex colonnelli molto vicini ad Antonio Carillo, fermato ad agosto a Marano dalla squadra mobile.
I due nuovi capi si fanno affiancare da un grosso spacciatore e un emergente, soprannominato ‘recchietiello’. Cosa cambia? Il comando a quattro è affidato a una stretta cerchia di uomini di massima fiducia. Difficile ipotizzare defezioni. E si tratta di persone, che partono dal basso e hanno percorso l’intera filiera: conoscono ruoli e persone e sanno come è strutturata la cosca. Soprattutto come funziona.
Sul fronte opposto si arranca. Nel campo dei Marsicano-Calone-Esposito decine di arresti hanno scompaginato la catena di comando e sono rimasti in pochi. Libero un solo ‘generale’ a difendere il fortino: ma non si fa vedere in giro. Segno che il terreno è ancora minato.
Il ‘cartello’ è in difficoltà e prova a rialzarsi. Ad oggi poche risorse non permettono una ristrutturazione organica.
Di questo scenario approfittano i Carillo-Perfetto, che avanzano in più direzioni.


Gli ultimi attriti poche settimane fa: una doppia ‘stesa’ in un mese in via Evangelista Torricelli (strada-trincea nella faida).
L’otto maggio un commando ha fatto fuoco nel cuore della notte e gli abitanti hanno allertato la polizia: la Scientifica ha trovato due bossoli quasi al centro della carreggiata. Ancora prima – era la notte del 3 marzo – un gruppo di fuoco aveva sparato cento metri più avanti. Sempre senza feriti: un avvertimento. A chi? Siamo a due passi da via Cannavino e corso Duca d’Aosta, teatro di uno scontro cruento tra le due fazioni. Ecco perché il primo pensiero degli inquirenti era andato alla faida. E quasi sempre non si sbagliano. Non solo. Il 16 aprile ai carabinieri era arrivata un’altra segnalazione di spari, stavolta in via Padula. L’ipotesi è che il doppio raid in via Torricelli sia servito a chiudere la partita, per mettere il sigillo sulla vittoria. Sarà così? Le forze dell’ordine non lo escludono, dal momento che da giorni regna una calma apparente. La Procura sa che è una tregua, non la pace. E alla prima occasione, le cosche torneranno alle armi.

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