VILLARICCA – Villaricca come Fortaleza. Ci sono anche Rodrigo Faro Alcazar, showman brasiliano, e Bruno Duarte da Silva, attaccante carioca ex Vitoria Guimaraes e in forza al Farense (in Portogallo), oltre a una sfilza di imprenditori sudamericani, tra le persone che avevano ottenuto la residenza a Villaricca con l’obiettivo, ipotizza la Procura, di ottenere la cittadinanza italiana. Un meccanismo illegale: tutti i neo villaricchesi, infatti, non vivevano chiaramente in città. Un meccanismo criminale che ieri è culminato in un blitz ordinato dalla Procura di Napoli Nord. Sono sei le persone in manette. Quattro di loro sono dipendenti del Comune di Villaricca. L’ordinanza, eseguita dalla polizia metropolitana “Gruppo Tecnico Operativo”, ha visto finire in carcere Silmara Fabotti e Flavio Alan Yogui, entrambi brasiliani, ritenuti promotori dell’associazione per delinquere finalizzata al falso in atto pubblico e alla corruzione. Associazione alla quale, secondo inquirenti e gip, farebbero parte anche Alessio De Rosa, 67enne, Alessandro Di Vivo, suo coetaneo, Antonio Amato, 66enne, e Antonio Opera, 63enne, destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari. Fabotti e Yogui sono titolari di società che avevano funzioni di intermediazione nel recepimento di richieste volte all’ottenimento della residenza e della concessione della cittadinanza italiana: Diritto di Cittadinanza e Ddc Diritto di Cittadinanza la donna, Faituttonapoli l’uomo. De Rosa e Di Vivo sono rispettivamente funzionario e dipendente dell’Ufficio Anagrafe del Comune, Amato è un agente della polizia municipale, mentre Opera all’epoca dei fatti era ufficiale di Stato Civile presso il Comune di Villaricca, Le indagini hanno avuto origine dagli esiti di una precedente attività di monitoraggio del fenomeno svolta presso il Comune e giovatasi delle acquisizioni investigative derivanti dai servizi di osservazione e pedinamento, nonché dall’articolata attività di intercettazione telefonica ed ambientale. Tali attività investigative hanno rivelato come nel Comune di Villaricca alcuni dipendenti in servizio presso l’Ufficio Anagrafe e di Stato Civile, insieme con i titolari di due società con funzioni di intermediazione che raccoglievano, almeno sulla carta, le richieste di residenza e di concessione della cittadinanza italiana di soggetti brasiliani, provvedevano – in attuazione di un programma criminoso ben collaudato – ad alterare il regolare svolgimento delle procedure previste dalla legge per il riconoscimento della residenza nel territorio del comune di Villaricca e della cittadinanza italiana. L’attività criminale ricostruita dalle indagini, infatti, era finalizzata a far risultare residenti cittadini brasiliani che in realtà non erano presenti nel comune di Villaricca, consentendo loro in tal modo di avanzare istanza per ottenere la cittadinanza italiana. Gli indagati sono tutti da ritenere innocenti fino a eventuale sentenza definitiva. Secondo la Procura, i funzionari del Comune di Villaricca intascavano 40 euro per ogni residenza fittizia. In alcune occasioni, quando a richiedere la residenza erano donne, gli atti sarebbero stati predisposti in cambio di prestazioni sessuali. Nel collegio difensivo gli avvocati Marianna Salierno, Luigi Poziello, Antonio Peluso e Michele Liguori. Il sistema illecito messo in piedi, secondo la Procura, era finalizzato a consentire a cittadini benestanti brasiliani di poter ottenere iure sanguinis la cittadinanza italiana o il rilascio di carte di identità italiane pur non risiedendo a Villaricca. I vantaggi, si legge nell’ordinanza firmata dal gip Raffaele Coppola, erano “incontestabili in quanto, grazie alla mediazione della Fabotti e della sua società, la quale poteva beneficiare della compiacenza di corrotti funzionari del Comune di Villaricca, i diretti interessati riuscivano ad aggirare le procedure amministrative e le condizioni richieste dalla legge, ottenendo in questo modo la cittadinanza italiana o una carta di identità che consentiva loro di valicare liberamente la frontiera di moltissimi Paesi, soprattutto europei”. Le indagini hanno preso il via dopo che al presidente della commissione straordinaria che all’epoca amministrava l’Ente, il prefetto Rosaria Scialla, arrivò una nota stilata dal segretario generale del Comune con la quale veniva segnalate importanti “anomalie riscontrate dal consolato generale d’Italia a Londra nelle richiesta di iscrizione all’Aire da parte di cittadini brasiliani naturalizzati italiani iure sanguinis, emerse dall’esame della documentazione inerente agli anni 2020-2022”.
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