Napoli. I giovani dei D’Amico scelgono i De Micco, i Bodo si espandono

NAPOLI – Partiamo da un elemento certo: i De Micco sono nel bel mezzo di una nuova guerra di camorra. Il nemico si chiama Montefusco, gruppo al cui vertice – secondo gli inquirenti – ci sarebbe Salvatore Montefusco, soprannominato Zamberletto, che negli ultimi mesi avrebbe guadagnato terreno, spazio e potere nel rione De Gasperi. Tanto da provocare l’ira dei boss, che hanno deciso che bisognava passare alle maniere forti. In questo contesto è inserito il piano di morte in cui è rimasto vittima Emanuele Pietro Montefusco, fratello di Salvatore, ucciso nella mattinata dello scorso 9 luglio mentre si trovava, come ogni giorno, in via Argine intento a vendere rotoli di carta. Difficile pensare che qualcuno abbia motivi per voler uccidere un venditore ambulante con precedenti per spaccio di piccolo cabotaggio. Più facile, invece, ipotizzare che dietro il delitto ci sia la regia della camorra, che con l’uccisione del 49enne avrebbe lanciato un messaggio a Zamberletto. Colpendo il gruppo criminale in un momento di apparente pax mafiosa. Gli investigatori non possono che avere i De Micco in cima alla lista dei sospettati. Anche perché tempistica e modalità sono tipiche del modus operandi dei Bodo. Quando si è in guerra si ha bisogno di soldati. Di manovalanza. Di forze fresche. E negli ultimi tempi i De Micco starebbero facendo incetta di nuovi affiliati. Giovanissimi provenienti da altre realtà criminali di Ponticelli. Ragazzi spietati che si sono fatti le ossa nelle file dei D’Amico del rione Conocal, clan da sempre rivale dei Bodo. Com’è possibile? Anzitutto, a sancire i nuovi equilibri criminali sono stati legami sentimentali tra rampolli dei De Micco e figlie dei boss dei D’Amico. Dopo una breve militanza tra i D’Amico, gli stessi avrebbero poi optato per il passaggio tra i Bodo. Il clima che si respira tra le palazzine popolari di Ponticelli è pesante. Le piazze di spaccio sono aperte h24, si teme la solita escalation di estorsioni in vista del Ferragosto, e i De Micco sono alle prese con scontri su vari versanti: il primo – quello del rione De Gasperi – è stato già descritto, il secondo è proprio nel rione Conocal, fortino dei Fraulella, soprannome del boss (detenuto) Antonio D’Amico, tra le poche zone non (ancora) sotto l’influenza dei De Micco.
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