Ci sarebbe la firma dei D’Amico dietro il duplice raid di piombo in via Luigi Franciosa. E’ questa l’ultima direzione presa dalle indagini su quanto sta accadendo tra le palazzine della periferia orientale. Un ragazzo gambizzato e una raffica di proiettili, nel giro di meno di 24 ore, nella stessa strada, la zona dove comandano i Casella.
Il duplice attacco non sarebbe opera dei De Martino, dunque, e nemmeno dei De Micco, come si era ipotizzato in un primo momento. Ma della cosca con ‘base’ nel rione Conocal. Non cambia, comunque, la sostanza. A Ponticelli si respira un clima di guerra. La nuova sfida tra i D’Amico e i Casella, da sempre padroni e padrini di via Luigi Franciosa, sarebbe uno spin-off del conflitto storico tra l’Alleanza di Secondigliano, che su Ponticelli è presente nel ‘formato’ dei De Luca Bossa-Casella-Minichini, e i Mazzarella, uniti da sempre ai D’Amico, tanto da formare un solo clan con i Fraulella sul territorio di San Giovanni a Teduccio.
L’obiettivo principale delle incursioni armate dei Fraulella sarebbe la piazza di spaccio di via Luigi Franciosa, la cosiddetta zona del ‘grattacielo’, come viene chiamata da queste parti. Si tratta di uno dei punti vendita di sostanze stupefacenti più redditizio dell’intera area orientale. Qui il viavai di clienti è costante, quasi ai livelli di ciò che fu Scampia nei primi anni del nuovo millennio. Il volume d’affari è considerevole, dunque, e i ‘nuovi’ boss dei D’Amico hanno fiutato l’affare.
I recenti blitz della Direzione distrettuale antimafia hanno decimato i Casella. I vertici del clan sono tutti in cella. In difficoltà anche gli stessi De Micco, che si sono visti privare dei propri capi proprio di recente, e i De Martino. L’unico sodalizio malavitoso ad oggi dinamico e in espansione è proprio il clan D’Amico. Cosca che ha vissuto un ricambio generazionale. I ‘nuovi D’Amico’ sono figli e nipoti d’arte, ragazzi che si sono imparentati con coetanee che sono a loro volta figlie e nipoti dei padrini del quartiere popolare.
Baby boss che oggi si sono dichiarati autonomi dopo un periodo, molto breve, di alleanza con i De Micco, il clan più potente di Ponticelli in questo preciso momento storico. I Bodo hanno rotto con gli storici alleati dei De Martino e sono autonomi, indipendenti. Si sono messi in proprio. Non hanno bisogno di sponde. Il nemico principale, il sodalizio dei De Luca Bossa, è da tempo al tappeto, merito anche delle retate delle forze dell’ordine e delle inchieste della Direzione distrettuale antimafia. Così, dopo aver incassato qualche colpo (una bomba a fine agosto e gli spari di due settimane fa in via Al Chiaro di Luna) i D’Amico hanno rialzato la testa e risposto per le rime.