NAPOLI – Con l’Immacolata è iniziato il periodo natalizio. Imprenditori e commercianti sono nel pieno delle festività, con il volume di affari che inevitabilmente si alza. Per questo motivo i camorristi decidono che è arrivato il momento giusto per tornare alla carica e chiedere il pizzo di Natale. Lo stesso succede a Pasqua e a Ferragosto. Purtroppo non è una leggenda metropolitana o qualcosa che appartiene al passato. “Le richieste estorsive nel periodo delle feste sono ancora attuali”. A dirlo è Luigi Cuomo, presidente dell’associazione anti-racket Sos Impresa. “Il pizzo di Natale esiste ancora – ha proseguito Cuomo – a cambiare sono state le modalità e i criminali che le utilizzano”. Entrando nello specifico, il presidente di Sos Impresa ha denunciato che “adesso le estorsioni natalizie sono nelle mani delle babygang. Ci hanno segnalato la presenza di giovanissimi, che approfittando della disgregazione di alcuni clan, messi alle strette dagli arresti effettuati dalle forze dell’ordine, si presentano al cospetto di imprenditori e commercianti per chiedere soldi. Le babygang sono a conoscenza del fatto che i negozianti mettono in conto di ricevere visite in questo periodo e così per racimolare soldi per Natale, fanno irruzioni nelle attività commerciali e minacciano i titolari. Per fortuna il trend per quanto riguarda le denunce è in aumento”. Secondo Cuomo questo fenomeno interessa soprattutto le aree di Pianura, Ponticelli, Miano e il centro storico. Tornando al discorso dell’aumento delle denunce, pare che a mostrare più coraggio negli ultimi tempi sono state le donne. “Sono sempre di più le imprenditrici e le titolari di attività commerciali che si rivolgono a noi per ribellarsi contro chi tenta di opprimerle, chiedendo, sotto minaccia, il pagamento di una somma di denaro. Sono convinto che le donne potranno trascinare anche gli uomini nella battaglia contro il pizzo, così da migliorare il trend ancora di più”. Cuomo, però, ha colto l’occasione per mostrare la sua preoccupazione per quanto riguarda le vittime di usura. “Rispetto a chi viene avvicinato con le richieste estorsive – ha detto Cuomo – è meno propenso a denunciare. Purtroppo la crisi economica scaturita dalla pandemia ha accresciuto il numero di persone bisognose di soldi. Non sanno a chi rivolgersi, perché non avendo garanzie, gli istituti bancari non concedono prestiti. Vedendosi alle strette non possono fare altro che contattare gli usurai”. “Nonostante le vessazioni – ha proseguito il presidente di Sos Impresa – non espongono la loro situazione alle forze dell’ordine perché non credono nello Stato. Eppure ci sono norme anti-usura che permettono alle vittime di recuperare i soldi pagati ai criminali. In molti non denunciano anche perché intendono continuare a chiedere soldi agli usurai, senza contare il fatto che l’iter giudiziario è clamorosamente lungo. Però, invito chi è vittima di usura di avere il coraggio di denunciare. Bisogna debellare questo fenomeno maledetto”.
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