Napoli. Imprenditore coraggio di Pianura denuncia il pizzo e viene messo alla gogna sui social

Stefano Pepe, imprenditore contro il racket

NAPOLI – La disavventura che sta vedendo come protagonista, suo malgrado, Stefano Pepe, imprenditore di Pianura, va raccontata, perché nessuno deve scoraggiarsi quando c’è bisogno di denunciare il pizzo. Il titolare delle Pompe Funebri ‘Principe’ con sede a Pianura e di un b&b a Casal Velino, nel Salernitano, ha sempre denunciato le richieste estorsive, anche a costo di mettersi contro i clan di Pianura. Negli anni, la preziosa collaborazione di Pepe ha permesso alle forze dell’ordine di arrestare elementi di spicco dei clan Mele, Lago ed Esposito-Marsicano. Negli ultimi giorni, accompagnato da Luigi Cuomo, presidente dell’associazione anti-racket Sos Impresa, Pepe è stato costretto a denunciare il tentativo di estorsione portato avanti a Casal Velino, dove l’imprenditore è stato avvicinato da un suo concittadino. “Mentre ero al bar con questa persona – racconta Pepe – l’uomo, che si è avvicinato a me con la scusa che siamo entrambi di Pianura, mi ha chiesto un’ingente somma di denaro per conto degli ‘amici della Calabria’ visto che stavo ristrutturando un b&b di prossima apertura. Ovviamente ho rifiutato di pagare. Primo, perché non ho mai piegato la testa dinanzi alle richieste estorsive. Inoltre il personaggio in questione non mi sembrava attendibile. Ovviamente nella vita tutto è possibile, ma mi risulta difficile credere che le cosche calabresi si affidino a un uomo di poco conto per chiedere il pizzo”. Dopo il rifiuto di corrispondere quanto richiesto, è cominciata la gogna sui social, con il sedicente estorsore che ha iniziato a pubblicare video di minacce. Ma ad arrecare più dolore a Pepe sono stati le bugie raccontate dall’uomo e i riferimenti alla compagna e ai figli. “Questo signore ha iniziato a dire che io appartengo alla criminalità organizzata, quando io stesso ho contribuito affinché a Pianura venissero arrestati elementi di spicco di varie cosche. Ha persino insinuato che le mie attività servano per ripulire i soldi della camorra. Niente di più falso e le forze dell’ordine contattate da me in passato possono testimoniarlo. Ovviamente mi dà fastidio anche il fatto che sui social questo soggetto ha iniziato a pubblicare le foto dei miei figli e della mia compagna”. Tutto denunciato alle forze dell’ordine. “Mi ha accompagnato Luigi Cuomo – ha detto Pepe – l’uomo ha addirittura accusato l’associazione anti-racket di avermi appoggiato, nonostante io sia, secondo lui, un poco di buono. Ovviamente è tutto falso. Tutti sanno che sono un imprenditore rispettabile e che ho sempre combattuto il malaffare. Continuerò a farlo con la speranza che questo signore venga fermato”.

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