NAPOLI – Massimiliano Esposito, boss del clan omonimo egemone a Bagnoli, risulta irreperibile ormai da 13 giorni. Lo “Scognato” sfuggì al blitz degli uomini della Squadra Mobile e del nucleo investigativo del commissariato di Bagnoli del 17 settembre. In quella mattinata anche suo genero Gennaro Esposito, detto ‘Se se’, risultava irreperibile. Il giovane, però, è stato rintracciato qualche giorno dopo in una villa nel Comune di Castel Volturno, nel Casertano. Era il 19 settembre. L’indagato venne tradito dal flusso di telefonate e messaggi per gli auguri di buon onomastico, visto che si festeggiava il Santo Patrono di Napoli, ovvero San Gennaro. Di Massimiliano Esposito, però, nessuna traccia. Gli uomini della Squadra Mobile non smettono di cercarlo, anche se al momento appare complicato individuare Massimiliano Esposito. Prima che venissero catturati anche la moglie e prima che venisse notificata l’ordinanza anche ai figli Cristian e Massimiliano jr, si poteva tranquillamente dire che il clan Esposito rappresentava l’organizzazione più potente presente nella periferia Ovest di Napoli. Anche se il boss è ancora libero, è ovvio che la retata di due settimane fa abbia rappresentato comunque un duro colpo per la cosca. Lo Stato, però, intende completare l’opera, assicurando alla giustizia anche Massimiliano Esposito. Però, a questo punto bisogna considerare che la rete di protezione di cui gode il boss sta funzionando meglio di quanto gli investigatori credessero. Secondo i ben informati, pare che ad aiutare lo “Scognato” a far perdere le proprie tracce ci siano anche elementi di spicco dell’Alleanza di Secondigliano. Infatti, da anni Massimiliano Esposito intrattiene rapporti con i Licciardi, che hanno sempre seguito con interesse l’ascesa del boss a Bagnoli e nei quartieri limitrofi, visto che negli anni la cosca da lui fondata ha allungato i tentacoli anche a Pianura e al Rione Traiano. Massimiliano Esposito ha chiesto aiuto ai Licciardi. Pare che il clan non si sia tirato indietro, anche perché ha riconosciuto una certa fedeltà da parte dello “Scognato”. I collaboratori di giustizia, infatti, hanno sempre raccontato che Massimiliano Esposito si è sempre messo a disposizione dell’Alleanza di Secondigliano dai tempi in cui faceva parte del clan D’Ausilio.
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