Napoli, la confessione del badante killer: “Così morivano senza soffrire”

Mario Eutizia

NAPOLI – Oggi c’è stato l’interrogatorio di garanzia per il badante killer nel carcere di San Maria Capua Vetere: ha risposto alle domande del giudice e confermato i quattro omicidi.
Il gip revoca il fermo, ma dispone la misura della custodia cautelare e resta in carcere. Difeso dagli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele.
Mario Eutizia, 48enne del quartiere Vasto, ieri ha ribadito di aver ucciso per “compassione e pietà cristiana” quattro anziani gravemente malati, che assisteva come badante. Ma non ha fornito dettagli sugli altri: ha detto che aveva assistito trenta persone negli ultimi 12 anni.
Non ha aggiunto ulteriori dettagli su questi episodi, né ha parlato di altri casi di morti provocate con dosi massicce di sedativi e antidolorifici. Eutizia è in carcere da giovedì, quando si è presentato ai carabinieri: “Dovete fermarmi, se continuo a lavorare come badante, lo rifarò”. Mosso da una profonda compassione.
Da brivido l’interrogatorio. In pratica non tollerava vedere gli anziani soffrire. “Lui gridava e stava male, la moglie piangeva. Vederlo soffrire di notte, che urlava, i cambi, si graffiavano la faccia”. Mentre dopo la somministrazione di dosi quadruplicate di sedativi, “è morto naturale, come muoiono tutti gli anziani, non soffocato dai liquidi dei polmoni. Così non si soffre. E ancora: “Non volevo che morissero soffocati, capito? Si riempiono i polmoni d’acqua e si fa una brutta morte”. In queste ore i carabinieri stanno identificando due vittime di Latina nel 2014. Il 48enne ha fornito i nomi dei figli. “A Latina stavo vicino a un vecchietto, che stava bene, ma era cieco. Ho i video sul telefono del vecchietto, mentre lo porto al bar. E’ il figlio di un pompiere. L’altra vittima di Latina è una donna, quanto soffriva questa donna. Lei non lo immagina. Io a casa le somministravo le medicine per non farla soffrire e ho esagerato, diciamo. Però è morta lei, morte sua naturale in ospedale”. Ha spiegato di provate tenerezza e amore verso gli anziani. Li ha sempre accuditi al meglio delle possibilità. E avrebbe avuto un senso di colpa. “E’ capitato infatti che sono stato male, quando l’ho fatta la penultima volta, perché dico ho sbagliato”. le ultime due vittime sono a Vibonati e Casoria. L’ultimo omicidio il 4 marzo 2024 a Vibonati. La vittima è Gerardo Chintemi, 95 anni. Il secondo nel dicembre 2023 a Casoria, la vittima è Luigi Di Marzo, 88 anni. Non ricorda i nomi di altri due anziani a Latina nel 2014. Ha detto di aver lavorato come badante, dopo aver pubblicato annunci sui social, senza alcuna certificazione.

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