NAPOLI – Sbloccare subito le graduatorie delle società partecipate in particolare Anm e Asìa, per rafforzare il personale e migliorare i servizi. Lo chiede il presidente della commissione consiliare Infrastrutture Nino Simeone. “Nel prossimo bilancio – dice il consigliere del Psdi – le graduatorie, che scadranno l’anno prossimo, vanno prorogate e intanto bisogna farle scorrere subito. Per Anm le priorità sono portare l’orario di chiusura della linea 6 dalle 15 alle 20 almeno e aprire entro l’anno le stazioni della linea 1 Centro direzionale e Tribunali. Finora si sta cercando di tamponare la situazione spostando sulle stazioni del metrò alcuni lavoratori che erano addetti al trasporto su gomma, ma senza nuovi arrivi la coperta resta comunque corta”. Per quanto riguarda Asìa, “mi è arrivata l’indiscrezione che operatori addetti allo spazzamento sarebbero stati spostati a compiere altri servizi: se è vero, chiederò le dimissioni dell’attuale amministratore e degli altri dirigenti. All’Anm abbiamo bisogno almeno di altre 40-50 persone e dobbiamo essere noi consiglieri a sollecitare questi arrivi: i dirigenti pensano a fare altro. Anche Abc ha bisogno di personale, oltretutto l’età media dei dipendenti delle tre società è piuttosto alta”. Simeone assicura che “l’assessore alle Partecipate Pier Paolo Baretta è sulle nostre stesse posizioni sullo scorrimento delle graduatorie: probabilmente c’è un black out di comunicazione fra le partecipate l’assessorato competente e spero che si risolva il prima possibile. Ne parleremo in consiglio comunale, forse già nella seduta di martedì prossimo”.
Servirebbero assunzioni anche alla Napoli Servizi, ma qui il discorso è complicato dalle trasformazioni in atto: in questi giorni la commissione consiliare Trasparenza si sta occupando del progetto per formare una nuova società che gestirebbe il patrimonio immobiliare del Comune e l’altro ieri è riunita con l’audizione dell’assessore Baretta. Quest’ultimo ha notato che la delibera risponde alla doppia necessità di dedicare maggiore attenzione al patrimonio comunale e, allo stesso tempo, “rilanciare in grande stile la Napoli Servizi come global service, in coerenza con la sua vocazione”. Alla nuova società, che sarà totalmente pubblica, sarà attribuita solo la gestione del patrimonio disponibile, per quello non a reddito la Napoli Servizi continuerà a garantire il suo supporto per la gestione. Sarà necessaria una fase di transizione, che sarà portata avanti in collaborazione con la Napoli Servizi, mentre il personale attualmente impiegato sul patrimonio, circa cento lavoratori su milletrecento, potrà optare per il passaggio su base volontaria.
iverse perplessità sono state manifestate dai consiglieri di maggioranza e opposizione: fra l’altro, non è chiaro per quale motivi non si è preferito semplicemente destinare più fondi a Napoli Servizi, anziché affrontare spese ingenti per una nuova società partecipata, che rischia di diventare l’ennesimo carrozzone. La commissione tornerà quindi a discutere su questo progetto, con una nuova convocazione ad hoc, per dissipare le perplessità in materia.
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