Un minorenne accoltellato durante la movida. Ancora una volta. A mezzanotte scoppia una rissa nella galleria Umberto I: un 17enne di Ponticelli ferito con tre fendenti. Chiede aiuto ai passanti, riesce a trascinarsi in piazza Trieste e Trento. Trasportato all’ospedale dei Pellegrini. E’ in prognosi riservata. Un’altra notte di violenza nel centro storico. Accade spesso nei fine settimana. Vediamo cosa è successo. Alle 23 e 20 i carabinieri della stazione Chiaia intervengono (allertati dal 112) ai Pellegrini per un 17enne ferito.
Da una prima sommaria ricostruzione, pare che i fatti siano avvenuti poco prima all’interno della Galleria Umberto I. Il giovane, napoletano incensurato, mentre era in compagnia di suoi amici sarebbe stato avvicinato da un altro gruppo di coetanei. Una parola tira l’altra e da lì sarebbe nata la zuffa. A quel punto da una mano sconosciuta sarebbero partiti diversi fendenti che colpiscono il 17enne. Tre in tutto. Il giovane fugge via e troverà rifugio a piazza Trieste e Trento, grazie a un’autoambulanza che trasferisce la vittima al pronto soccorso del Pellegrini.
Al 17enne – ricoverato in prognosi riservata non in pericolo di vita – una diagnosi che parla di “ferita da punta e taglio all’emitorace destro, alla regione dorsale sinistra, presenza di ferite da punta e taglio alla regione anteriore coscia destra anteriore”. Indagini in corso da parte dei militari impegnati nel ricostruire l’evento. Ascoltano i testimoni e visionano i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza.
Intanto la madre del 17enne racconta come siano andate le cose: “Come ogni sabato sera insieme a mio marito ho accompagnato mio figlio a piazza Municipio – spiega Maria Rosaria P. – dove abitualmente si incontra con i suoi amici. L’ho lasciato tranquillo e sereno. Quando mi hanno avvisato che era stato accoltellato, ho provato un dolore indescrivibile anche perché mio figlio non è un violento e non è mai stato coinvolto in cose simili”.
Quindi scende nei dettagli: “La sua colpa è stata solo quella di essersi fermato a parlare con due amiche che gli chiedevano informazioni sulla scuola guida. Al sopraggiungere dell’ex fidanzato di una delle due, insieme a un gruppo di altri otto ragazzi, è successo il finimondo. E’ assurdo che mio figlio abbia rischiato di morire solo perché stava parlando con due amiche. Cose simili non devono accadere più a nessuno”. Il ragazzo è ricoverato non in pericolo di vita. “Adesso voglio solo che mio figlio guarisca presto, sperando che non resti traccia dentro di lui di questa terribile aggressione. Non avrò pace fin quando tutti gli aggressori non saranno assicurati alla giustizia. Ormai gli inquirenti sono sulle loro tracce, farebbero bene a costituirsi”.