Boom di nuove piazze di spaccio non solo nei rioni popolari. I clan ora provano ad aprire nuovi market della droga, per rifocillare le casse all’asciutto da mesi. Molte cosche rischiano il crac dopo la pandemia e serve fare qualcosa. Il principale business qui è lo spaccio. Gli stupefacenti permettono di avere guadagni immediati. E così la lite (meglio dire la faida) è dietro l’angolo. Anche perché il territorio è frammentato. Molti ‘market’ degli stupefacenti hanno cambiato bandiera negli ultimi giorni e versano l’obolo ai De Micco-De Martino XX. Ecco la mappa, secondo le ultime informative. Nel rione 106, le cosiddette Case dei Pompieri, in via Vera Lombardi c’è una nuova piazza di spaccio, gestita da un gruppo legato ai De Martino. Ma il mercato più grande di stupefacenti è al rione De Gasperi. Gestito da un ‘autonomo’, che ha sempre versato la quota a chi comanda (ora fa riferimento ai De Micco-De Martino XX). Al Conocal la droga porta la firma dei D’Amico. Qui c’è stato un vero e proprio scontro: i De Luca Bossa volevano una percentuale. Il gestore rispose con una serie di ‘stese’. E cacciò dal quartiere gli Aprea (sodali dei De Luca Bossa). Ma ora anche il ‘temerario’ potrebbe aver terminato il suo grado di autonomia.
Discorso opposto alle Cinque Torri, dove la droga è gestita dai De Luca Bossa. Pure qui però la vendita potrebbe passare sotto l’egida dei De Micco-De Martino XX. Anche la piazza di spaccio al Lotto Zero è gestita dai De Luca Bossa-Minichini. Questa è considerata una sorta di roccaforte. Ed è più difficile espugnarla. Mentre quella in via Franciosa alle Case Bianche è gestita dal gruppo Casella. Questa è ancora autonoma. Ma le mire espansionistiche dei De Micco-De Martino sono imprevedibili: potrebbero presto arrivare anche qui. Al rione Fiat c’è una piazza di spaccio dei De Martino XX. La Direzione centrale della polizia conteggiò trecento postazioni per vendere droga nel quartiere Ponticelli. Ma molte sono a domicilio (contatti solo telefonici). Su tutte i clan cercano di mettere le mani. E conta molto il passaparola: quando le cosche sanno che è stata aperta una piazza di spaccio, mandano gli emissari a riscuotere la percentuale. Qui a Ponticelli la tensione si taglia a fette. Due cartelli criminali si contendono le piazze di spaccio. In una escalation di assalti e rappresaglie, che sembra senza fine. I De Micco comandano da soli. Ma nelle loro palazzine. Tutto intorno i nemici stanno facendo terra bruciata. Soprattutto si stanno federando, per lanciare una violenta controffensiva, che (sperano) chiuda la partita. Il quartiere se non è piombato in una faida, manca davvero poco. Diviso tra due fazioni in guerra, per il controllo delle piazze di spaccio e del racket. I ‘Bodo’ hanno stretto alleanze con le ‘paranze’ di Massa, Pollena e sono legati a doppio filo con Barra, attraverso l’asse di ferro con i Cuccaro. Hanno creato un fronte unico, cercando sponde fuori Ponticelli. Credevano così di accerchiare i nemici nelle palazzine del rione De Gasperi. Qui i rivali storici hanno ricevuto l’aut aut degli emissari dei De Micco: o passate con noi, o via dal rione. Nulla di tutto questo. E’ trascorso poco tempo. Ed è arrivata la contromossa. I nemici, che fino ad oggi hanno combattuto una guerra su più fronti senza coordinarsi, si stanno coalizzando per formare un grosso cartello e accerchiare i De Micco nella loro roccaforte. Insomma provano a formare un avamposto a ridosso del loro bunker. E c’è un cambio di strategia nella faida. Dopo gli avvertimenti nei giorni scorsi, ora i gruppi armati sparano ad alzo zero. Scelta inevitabile. Perché le ‘batterie’ dei clan girano pistole in pugno per ‘sorvegliare’ il territorio. E capita spesso che si incrocino. Il conflitto a fuoco non è una opzione remota. Anzi.
Napoli, nel quartiere Ponticelli è boom di piazze di spaccio e i ‘Bodo’ fanno il pieno
Gli investigatori: molti pusher cambiano bandiera e ora versano la quota ai De Micco-De Martino