Napoli: omicidio al Pallonetto, fermato un 28enne

Omicidio pallonetto santa Lucia Gennaro Giorgio

NAPOLI – Svolta nelle indagini sull’omicidio di Pasquale Sesso, ferito a colpi di pistola in vico Solitaria nella zona del Pallonetto di Santa Lucia e morto nella notte tra mercoledì e ieri dopo all’ospedale Vecchio Pellegrini. Gli uomini della Squadra Mobile hanno stretto il cerchio attorno al killer. C’è un sospettato. Nei suoi confronti è già stato emesso un decreto di fermo. I poliziotti guidati dal capo Alfredo Fabbrocini hanno subito trovato una pista. Potrebbe rivelarsi quella giusta. Ieri via vai in Questura proprio nel giorno in cui si è insediato il nuovo responsabile, Maurizio Agricola. Ascoltate diverse persone, tra cui potrebbe esserci anche il killer del 44enne, colpito da una raffica di pallottole mentre tornava a casa. Il sicario è un giovane dei Quartieri Spagnoli. E’ stato trovato in possesso di una pistola. Si trova nel carcere di Poggioreale.

Gennaro Belaeff, 28enne, è stato arrestato per armi. Se la pistola venisse ritenuta compatibile con i colpi esplosi, allora l’arresto verrebbe convalidato con l’accusa di omicidio di Pasquale Sesso. Il 44enne viaggiava in sella a uno scooter quando all’incrocio tra vico Solitaria e via Pallonetto Santa Lucia è stato vittima di un’imboscata. Sul posto sono stati ritrovati 8 bossoli. Pare che siano state esplose 10 pallottole. Solo una avrebbe centrato il bersaglio. Sarebbe stata comunque sufficiente per rendere vani gli sforzi dei medici dell’ospedale Vecchio Pellegrini, dove il 44enne era stato trasportato dopo il raid. Per quanto riguarda il movente dell’omicidio, pare che i comportamenti assunti da Pasquale Sesso negli ultimi tempi abbiano infastidito i clan della zona. Suo fratello Gennaro è ritenuto vicino ai Mazzarella.

La vittima, invece, non avrebbe avuto rapporti di retti con organizzazioni criminali. Nonostante ciò, sembrerebbe che avesse voglia di scalare posizioni nel quartiere. In passato ha avuto guai con la giustizia per spaccio di droga e rapine di orologi di lusso. Pare che i raid servissero proprio per racimolare i fondi per acquistare lo stupefacente da rivendere. Non è escluso che abbia cercato di ingrandire il business della droga senza muovere i passi giusti e pestare i piedi a chi si ritiene più potente.

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