Napoli, pestato fino alla morte al Policlinico: ecco chi sono i 4 vigilantes arrestati

Da sinistra a destra Gennaro Russano, Vincenzo D'Aiello, Antonio Perfetto e Francesco Lizza

NAPOLI – Lo scorso mese di aprile, avevano aggredito Francesco Vanacore, 62 anni, che aveva tentato di accedere in auto al Policlinico, a Napoli. Pungi, calci, colpi anche nei genitali. Quelle botte avevano ammazzato Vanacore, ritrovato accasciato a terra, con difficoltà respiratorie. All’alba di stamattina, i militari dell’Arma del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Napoli Vomero e della Stazione Napoli-Marianella hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Napoli nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di quattro dipendenti dell’Istituto di Vigilanza a cui era affidato il servizio di portineria del Policlinico Universitario “Federico II” di Napoli, gravemente indiziati di concorso in omicidio preterintenzionale pluri-aggravato per aver commesso il fatto in più persone riunite e con abuso dei doveri inerenti il pubblico servizio. Nei guai sono finiti Gennaro Russano, 35enne nato a Maddaloni, ma residente ad Acerra, Vincenzo D’Aiello, 51enne di Maddaloni, Antonio Perfetto, 31enne di Trentola Ducenta e Francesco Lizza, 50enne di Marigliano.

 Le indagini, condotte dall’aprile al giugno 2024 dalla Stazione di Marianella con il supporto del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli-Vomero, hanno consentito – sulla base di dichiarazioni testimoniali, attività tecniche e consulenza medico-legale – di ricostruire quanto avvenuto la mattina dell’8 aprile scorso quando un paziente 62enne, dopo aver tentato di accedere all’ospedale a bordo della propria autovettura, nel corso di un alterco determinato dall’ennesimo diniego e a fronte di una spropositata reazione, veniva aggredito con pugni e calci sferrati al volto ed ai genitali da un gruppo di vigilantes tra cui i quattro indagati, decedendo poco dopo l’arrivo dei soccorsi, a causa delle lesioni riportate durante l’aggressione.

Francesco Vanacore (la vittima)

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