Napoli, picchia e getta l’ex compagna in un dirupo: ecco chi è

MARANO – E’ stato grazie all’intervento degli uomini della Squadra Mobile di Napoli guidati dal capo Giovanni Leuci e dal vice questore Antonio Serpico e degli agenti della polizia stradale di Avellino che nella notte tra giovedì e ieri non sia avvenuto uno dei tanti femminicidi che stanno sconvolgendo l’Italia negli ultimi anni. La vittima non è in pericolo di vita, ma dalle ricostruzioni effettuate dai poliziotti, pare che abbia rischiato seriamente la vita a causa della furia dell’ex compagno, arrestato dagli agenti di polizia. Daniele Manfredonia, 22enne di Marano, deve rispondere di furto con strappo, tentato omicidio, sequestro di persona, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Secondo le accuse, il giovane si sarebbe presentato a casa degli ex suoceri e abbia ordinato all’ex compagna di consegnargli il cellulare per leggere le chat. Al rifiuto della donna, l’indagato si sarebbe impossessato del telefono e avrebbe costretto la donna a seguirlo nel suo furgoncino. La coppia sarebbe partita da Marano e avrebbe imboccato l’A16 Napoli-Canosa. All’altezza dello svincolo per Pomigliano d’Arco, la lite sarebbe degenerata al punto che l’uomo avrebbe picchiato la vittima con un oggetto di plastica. Non contento, l’avrebbe spinta in un dirupo, facendola rotolare per circa 14 metri. Poco dopo sarebbe tornato dalla vittima per continuare a picchiarla. Per fortuna della donna, è transitata una volante della polizia stradale di Avellino, che ha bloccato il 22enne. La vittima avrebbe raccontato agli uomini della Squadra Mobile di Napoli il fatto che i maltrattamenti andassero avanti da anni. Per questo motivo avrebbe interrotto la relazione, senza sporgere denuncia. Il 22enne è stato portato in carcere.

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