NAPOLI – “Vi siete messo già apposto con gli amici di Mugnano?”, preso il cognato del boss. E’ quanto emerso a conclusione di una brillante indagine coordinata dalla Dda partenopea e portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Marano, che a Mugnano hanno arrestato Fabio Sansone, 48enne del posto. L’uomo è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di tentata estorsione con l’aggravante mafiosa, nello specifico per aver agevolato il clan Amato-Pagano. Lui, infatti, è il cognato di Elio Amato, fratello di Raffaele Amato, capo degli ‘scissionisti’. I fatti oggetto di questo procedimento risalgono al mese scorso, quando l’indagato, per cui vale la presunzione d’innocenza fino a condanna passata in giudicato, avrebbe avvicinato un imprenditore impegnato nei lavori di ristrutturazione di un negozio a Mugnano.
In un primo approccio gli avrebbe chiesto se si fosse “messo a posto passando dagli amici di Mugnano” salvo poi avvicinarlo nuovamente organizzando un appuntamento per la consegna dei soldi, qualche centinaio di euro. Dopo le formalità di rito è stato trasferito in carcere ed è in attesa che venga fissato l’interrogatorio di garanzia. Un altro cognato del 48enne, Fortunato Murolo, meglio conosciuto come Nanduccio o Sasamen, era stato raggiunto pochi giorni fa da un analogo provvedimento: insieme a quattro complici, stando alle risultanze investigative dell’Arma, avrebbe imposto il pizzo da 80mila euro ad un imprenditore che stava realizzando un supermercato a Melito. Una vicenda datata 2019. Stando alle contestazioni dell’Antimafia, il costruttore avrebbe dovuto sborsare 50mila euro per i lavori di edificazione della struttura, 10mila euro per l’aggiudicazione dell’asta giudiziaria con la quale aveva rilevato il terreno, 10mila euro sull’importo della vendita proprio di questo fondo ed altri 10mila euro quale ‘saldo’ per i lavori di costruzione di 25 appartamenti che stava eseguendo a Mugnano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
