Napoli, presa la banda delle rapine in piazza Bellini: quattro arresti

NAPOLI – Rapine in piazza Bellini e nel centro storico: quattro arresti. All’alba di ieri la squadra mobile ha eseguito l’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale su richiesta della Procura.
Disposto il carcere per Giuseppe Iodice, 24 anni, arresti domiciliari per Pasquale Zarn, 34 anni, e Samuel Ciannella, 27 anni, domiciliari per Entony Brito Sanchez, 28 anni, obbligo di dimora per Salvatore Aliberta, 29 anni e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Luca Testa, 28 anni. Aliberta e Testa hanno un ruolo marginale e rispondono solo di lesioni. Ma andiamo con ordine. Le indagini partite dopo due rapine avvenute ad aprile e agosto nei luoghi della movida.
Dagli uffici della questura fanno sapere che i sei indagati sono ritenuti a vario titolo indiziati di concorso in rapina aggravata e lesioni aggravate; il 24enne anche di tentato omicidio aggravato. In particolare, la notte di domenica 28 aprile 2024, nei pressi di piazza Bellini, un giovane del posto, avvedutosi del furto del cellulare commesso ai danni della sua fidanzata, aveva tentato di trattenere l’autore, subendo una violenta aggressione da quest’ultimo e da altri cinque soggetti accorsi in suo aiuto, all’esito della quale la vittima aveva riportato lesioni giudicate guaribili in 3 giorni.
Nella serata dello scorso 4 agosto, invece, nei pressi di piazza Enrico de Nicola, un turista olandese e la sua fidanzata, dopo essere stati inseguiti per diverse centinaia di metri, da alcuni soggetti a bordo di due scooter, erano stati raggiunti e aggrediti con calci e pugni a scopo di rapina. Nella circostanza, l’uomo aveva ricevuto un fendente all’altezza del petto, che aveva cagionato lesioni personali gravi consistite in “pneumotorace traumatico emitorace destro da ferita da arma bianca”, che ne avevano reso necessario il ricovero in ospedale per oltre 40 giorni.
Il provvedimento in parola compendia le risultanze di un’attività di indagine di Mobile e commissariato Decumani, incentrata sull’analisi degli impianti di videosorveglianza e dei sistemi di lettura targhe presenti sul territorio, nonché sull’escussione e l’individuazione fotografica a cui sono stati sottoposti alcuni testimoni. Gli indagati sono stati poi rintracciati presso le rispettive abitazioni, eccezion fatta per due di loro, rispettivamente destinatari delle misure cautelari dell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, inizialmente irreperibili, che si sono successivamente presentati presso gli uffici della questura.
I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari, disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione.
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