Napoli. Rafforzato l’asse De Micco-De Martino

I Bodo hanno bisogno degli XX per tenere a bada le bande emergenti

NAPOLI – Da mesi si parla della possibilità che i De Micco e i De Martino possano prendere strade diverse, ma alla fine gli alleati restano sempre insieme. Succede anche adesso che gli XX hanno perso momentaneamente tutti i loro punti di riferimento, visto che oltre al boss Francesco De Martino, sono in carcere anche altri elementi di spicco del sodalizio criminale, compresa la moglie Carmela Ricci. Chi pensava che con gli XX in grande difficoltà, i De Martino potessero decidere di svincolarsi dai vecchi alleati, che in questo momento potrebbero anche essere visti come un peso, si sbaglia. Infatti, secondo le informazioni in possesso dei carabinieri che stanno indagando sugli ultimi accadimenti a Ponticelli, tra i quartieri più a rischio della periferia Est di Napoli, sembrerebbe che i Bodo non abbiano alcuna intenzione di separarsi dai De Martino, anche perché ci sono da difendere i business criminali nella zona.

Le uccisioni e gli arresti eccellenti che hanno colpito i De Luca Bossa, clan rivale, hanno permesso ai De Micco e agli XX di mettere le mani su tutti gli affari illeciti di Ponticelli, con il benestare dell’Alleanza di Secondigliano, uno dei due cartelli criminali egemoni nel capoluogo partenopeo. Questo è stato uno dei motivi per i quali i De Micco e i De Martino non hanno dato vita alla scissione, che pareva cosa fatta nell’estate di due anni fa quando Antonio Pipolo, uomo dei Bodo, uccise a colpi di pistola Carlo Esposito, reggente degli XX. Nell’agguato al rione Fiat venne ammazzato anche Antimo Imperatore, vittima innocente della camorra, visto che l’operaio venne colpito da proiettili vaganti perché si trovava nel posto sbagliato e nel momento meno opportuno.

Nemmeno questo sgarro riuscì a dividere gli alleati, anche perché c’era il sentore che i De Luca Bossa potessero cadere, lasciando campo libero ai nemici. Trascorsi due anni, pare che alcune cellule del gruppo del Lotto Zero si siano riattivate. Tra queste viene segnalato il sodalizio dell’isolato 107. Si tratta di una banda emergente, che ha potuto già dimostrare ai De Micco e ai De Martino la propria pericolosità al punto da spingere i Bodo a ordinare la morte di Pietro Emanuele Montefusco. Il 48enne era il fratello di Salvatore Montefusco, detto Zamberletto. Attualmente in carcere insieme al figlio Carmine per estorsione, Salvatore Montefusco è ritenuto il fautore della nascita del gruppo dell’isolato 107.

Ecco perché secondo i carabinieri, il fratello Pietro Emanuele, che aveva piccoli precedenti penali e che al momento sbarcava il lunario vendendo per strada rotoli di carta, è stato ammazzato nei pressi del ponte di via Argine, a pochi passi dalla sua bancarella. L’agguato e l’arresto di Zamberletto, però, pare che non abbiano frenato la scesa del gruppo dell’isolato 107. Ecco perché i De Micco e i De Martino hanno scelto di rinsaldare la loro alleanza. Devono difendersi dai nuovi nemici.

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