NAPOLI (reb) – Da una prima sommaria ricostruzione, sembra che poco prima un 26enne, mentre stava passeggiando con un suo amico all’altezza della pizzeria Sorbillo, sia stato avvicinato da tre giovani che lo volevano rapinare dello zaino. Alla reazione delle vittime uno degli aggressori ha ferito il 26enne con un coltellata all’avambraccio sinistro (nella foto). Intorno alle 4 di mattina i carabinieri della compagnia Napoli Centro – allertati dal 112 – sono intervenuti in via Tribunali. Sul posto anche il personale del 118, che ha trasportato il giovane all’ospedale Pellegrini. I sanitari gli hanno riscontrato una ferita da taglio all’avambraccio sinistro, giudicandolo guaribile in 10 giorni. Il 26enne è stato dimesso, mentre sono in corso indagini da parte dei militari della compagnia Centro. Ancora un episodio di violenza ai Decumani, dunque. Le vie del centro antico – inondate dai turisti – sono da tempo strette in una morsa di paura. Quattro giorni fa c’è stata la svolta investigativa su uno degli episodi più inquietanti degli ultimi periodi. È stato arrestato, in Spagna, Luigi Capuano, 34 anni, accusato di aver travolto, il 15 maggio scorso, una donna davanti al ristorante Cala la pasta in via dei Tribunali. L’uomo è stato arrestato a Valencia, sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità italiane, con la collaborazione del personale del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e del collaterale organo di polizia spagnolo. L’uomo si era reso irreperibile dal 16 maggio scorso, quando personale della Squadra Mobile aveva dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, con la quale era stata disposta la misura della custodia in carcere a carico, appunto, di Capuano in concorso con Patrizio Bosti, di anni 19, figlio di Ettore Bosti, soggetto già condannato con sentenza definitiva perché ritenuto intraneo al clan Contini, consorteria criminale confederata nella Alleanza di Secondigliano, unitamente ai clan Mallardo e Licciardi, e Giorgio Marasco, di anni 19, poiché gravemente indiziati dei reati di violenza privata e favoreggiamento personale, aggravati dalle modalità mafiose. A travolgere la donna fu una moto che procedeva lungo il decumano partenopeo ad alta velocità. Dopo l’incidente il centauro si diede alla fuga e a distanza di poco tempo giunsero sul posto un gruppo di persone che minacciò i presenti, tra cui anche dei turisti argentini, per impedire che il conducente, loro amico, finisse nei guai. Il 22 giugno, poi, via Tribunali è stata teatro di una violenta rissa tra un gruppo di ristoratori e dei commercianti abusivi.
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