NAPOLI – Militari del nucleo polizia economico finanziaria di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, emesso dal gip di Napoli. Ciò a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Sezione III Criminalità Economica, fino a concorrenza del valore di oltre 500mila euro a carico di un ginecologo e di sua moglie, per il reato di riciclaggio. Il sequestro ha avuto ad oggetto denaro, beni mobili e immobili. Il procedimento penale trae origine da una vicenda, oggetto di un servizio da parte di una nota trasmissione televisiva, che vide protagonista il professionista che – con sentenza del Tribunale civile di Napoli – è stato riconosciuto responsabile delle gravissime lesioni subite, al momento della nascita, da un bambino cui fu diagnosticata, quale conseguenza della condotta colposa del sanitario, la tetraparesi spastica.
La condanna
Il Tribunale condannò il medico al risarcimento del danno. Danno quantificato in quasi 830mila euro ma ben prima, e cioè già sulla scorta della perizia giudiziale, la compagnia assicurativa del professionista mise a disposizione dell’assicurato l’intero massimale. Il medico, tuttavia, anziché far versare direttamente la somma ai genitori del piccolo, sfruttando un’opzione normativa del codice civile, fece accreditare l’importo su un conto corrente cointestato al figlio. Dunque una volta incassata la somma, anziché girarla ai beneficiari, se ne impossessò definitivamente girandola e frazionandola. Ciò con svariate operazioni compiute dai congiunti, attuali indagati, su altri conti correnti nella disponibilità di questi ultimi, facendone perdere le tracce.
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Napoli, riciclaggio: sequestro di beni per 500mila euro a un ginecologo e sua moglie
Militari del nucleo polizia economico finanziaria di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente, emesso dal gip di Napoli a conclusione di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli