NAPOLI (Francesco Foco) – Definirsi consiglieri comunali deluchiani non paga più. Tanto da prenderne ufficiosamente le distanze. Sono passati pochi mesi dalle elezioni e Gaetano Manfredi già non riesce a tenere a bada la sua smisurata maggioranza fatta di liste e listarelle, singoli consiglieri o micro-sigle. L’ipotesi di un rimpasto settembrino o tutt’al più autunnale prende sempre più piede a Palazzo San Giacomo. A scalpitare c’è anche quella vasta area indefinita del deluchismo che però ‘rinnega’ oggi le sue origini. Motivo? Non si sente rappresentata dai due assessori messi lì da Vincenzo De Luca, ovvero Antonio De Iesu e Chiara Marciani. Occorre una precisazione: questi consiglieri non hanno un conto aperto con il duo De Iesu-Marciani. Semplicemente gli sta stretta la definizione di “deluchiani”. Lo ripetono spesso, tra i denti, nei corridoi di via Verdi e durante i consigli comunali. Si tratta di Pasquale Sannino, che infatti ha lanciato insieme a Felice Iossa la convention socialista ‘Amici dell’Avanti’ accreditandosi con Manfredi. O lo stesso Carlo Migliaccio, teoricamente eletto con Centro Democratico ma indipendente dall’azione del coordinatore (e vicinissimo a De Luca) Raimondo Pasquino. Questione che vale anche per Roberto Minopoli. Un malcontento, il loro, che si somma a quello di tanti altri. Diversa la posizione dei membri di ‘Napoli Libera’, su tutti Nino Simeone. Non rinnegano la vicinanza a Palazzo Santa Lucia, ma hanno avviato una discussione aperta con Edoardo Cosenza, assessore alle Infrastrutture e trasporti. A sinistra, invece, i malpancisti sono Sergio D’Angelo e Rosario Andreozzi. ‘Napoli Solidale’ non ha avuto rappresentanza in giunta, il calcolo algebrico di Manfredi gli garantirà nelle migliori delle ipotesi solo due assessorati di Municipalità. Poco per un’area politica sia pure minoritaria in consiglio comunale. D’Angelo solo ieri è tornato all’attacco: “Mi riferisco all’approvazione del Piano assunzionale del Comune di Napoli, che prevede mille assunzioni nei prossimi tre anni. È sicuramente un fatto positivo, di grande importanza, per i cittadini innanzitutto che sono costretti ogni giorno a subire i disagi determinati anche dall’insufficienza dell’organico, ma il punto è che di queste mille assunzioni solo dieci sono riservate a nuovi assistenti sociali”. Altri i problemi invece per Pd e M5S, partiti strutturati che vivono problemi innanzitutto interni e solo poi in assemblea. Così si spiega l’incredibile quanto grottesco immobilismo nelle Municipalità. O il tiro alla corda sul bilancio previsionale. Approvato dalla giunta, dovrà passare al vaglio dei consiglieri. Il documento è stato approvato all’unanimità dagli assessori, assenti giustificati solo Teresa Armato, Luca Trapanese e Emanuela Ferrante: “Assenti per precedenti impegni istituzionali – precisano da Palazzo San Giacomo – condividono in pieno sul piano politico-amministrativo il bilancio approvato in giunta il 31 maggio”. Ora il sindaco dovrà tenere le redini di questa maggioranza. Compito arduo.
Napoli. Rimpasto, tensione nell’area De Luca
I consiglieri Sannino, Migliaccio e Minopoli non si sentono rappresentati in giunta