NAPOLI – Bagnoli piomba di nuovo nel terrore. Dopo qualche settimana di tregua, sono ripresi gli atti intimidatori nella periferia Ovest di Napoli. L’ultimo raid è avvenuto nella notte tra lunedì e ieri in via Silio Italico, dove è stata data alle fiamme una Fiat Panda parcheggiata in sosta. Non sono state segnalate persone ferite. Danni soltanto alla vettura, completamente distrutta dall’incendio. Le indagini sono state affidate agli agenti di polizia, che sono intervenuti sul posto insieme ai vigili del fuoco. Dal primo sopralluogo effettuato è emersa la natura dolosa del rogo. Gli investigatori hanno rintracciato il proprietario, il quale ha negato di aver subito minacce.
Le sue dichiarazioni sono al vaglio dei poliziotti. Gli inquirenti non escludono alcuna pista. Quella più accreditata sembra essere l’atto intimidatorio. Vanno in più direzioni le indagini delle forze dell’ordine. A Bagnoli l’allarme è scattato di nuovo. Il quartiere è tra le zone più attenzionate dagli agenti di polizia e dai carabinieri, visto che da anni è in atto una faida di camorra per il controllo delle piazze di spaccio aperte sul territorio. Sembrerebbe che il clan Esposito abbia ripreso la strategia del terrore. Alla cosca egemone sul territorio sono bastate poche settimane per riassestarsi dopo l’arreso di Massimiliano Esposito jr, figlio del boss, catturato alla vigilia di Pasqua dopo un lungo inseguimento in viale Kennedy. Il 19enne venne arrestato per ricettazione, perché sorpreso a viaggiare su un’auto risultata rubata. Dopo quell’episodio, la cosca che fa riferimento a Massimiliano Esposito, conosciuto da tutti come “o’ scugnato”, ha riordinato le idee, scrutando anche quello che succedeva nei quartieri limitrofi e sarebbe tornata alla carica. L’intenzione del clan è eliminare dal quartiere tutte le tracce che fanno riferimento all’esistenza dei Giannelli. Dopo l’arresto del ras Alessandro, i Giannelli hanno perso consistenza.
Pare che in questo momento non siano in grado di rispondere all’offensiva dei rivali. Per questo motivo gli Esposito intendono alzare di nuovo la tensione. Nell’ultimo anno e mezzo il numero di stese e lanci di bombe è cresciuto a dismisura. I raid avevano tutti lo scopo di costringere gli affiliati ai Giannelli di abbandonare Bagnoli. Non è escluso che l’auto incendiata faccia parte della strategia del terrore del gruppo di “o’ scognato” per mettere definitivamente i nemici spalle al muro. A chiarirlo saranno le indagini degli agenti di polizia, che dopo aver raccolto la testimonianza del proprietario della Fiat Panda distrutta dalle fiamme, stanno visionando le immagini di videosorveglianza installate nella zona. E’ possibile che gli occhi elettronici abbiano catturato frame utili all’individuazione di chi ha agito e soprattutto a scoprire il perché del raid incendiario.
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