Napoli, rivolta dei commercianti contro il pizzo a Chiaiano

NAPOLI – Rivolta dei commercianti contro le ‘paranze’ nei quartieri Piscinola e Chiaiano. No al ‘pizzo’ dei nuovi clan: non facciamo più credito a nessuno. Nemmeno nei centri scommesse accettano i ‘pagherò’, in alcuni punti scommesse gli affiliati diventano clienti abituali. Ma questo non basta. Adesso gli esercenti non accettano più pagamenti ritardati. Emerge dalle informative della squadra mobile, che ha raccolto informazioni in via confidenziale. E’ un cambio di passo netto nell’area nord della città. Possibile perché qui non ci sono i grandi ‘cartelli’, dopo la scomparsa dei Lo Russo, i ‘capitoni’ – spiega un investigatore esperto – un tempo c’erano gruppi come quelli di Salvatore Lo Russo, o di Maria Licciardi.
Dopo il pentimento dei boss dei Lo Russo, la zona è diventata ‘terra di nessuno’ e dunque di conquista. Ora c’è un vuoto di potere che alcuni sottogruppi cercano di colmare, ma non sono ancora bene organizzati e non fanno paura come i vecchi clan. Vediamo cosa cambia. Fino a qualche giorno fa i gregari delle nuove paranze facevano la spesa, acquistavano prodotti e facevano benzina con il ‘pagherò’, senza mai saldare il conto. Una sorta di estorsione occulta, che serve anche a controllare il territorio. Ma le nuove paranze non sono ben strutturate e gli esercenti guadagnano sempre meno: non sono più disposti a tollerare il ‘pizzo’ occulto e hanno deciso di ribellarsi. Ora quando qualcuno passa alla cassa e dice “poi pago”, loro protestano e fanno casino e alla è costretto a pagare sul momento. E la seconda rivolta dei cittadini contro la camorra, dopo la marcia per la legalità nel quartiere Pianura.

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