NAPOLI – Una intera strada militarizzata da una paranza emergente: i passanti ‘non riconosciuti’ fermati e perquisiti, per controllare che non avessero armi.
Ieri mattina sono scattati tre arresti. Secondo gli investigatori, volevano imporsi ai Quartieri Spagnoli. Le indagini partite dopo il ferimento nel novembre 2022 di Vincenzo Masiello, ritenuto ai vertici di una famiglia rivale.
Dagli uffici della questura fanno sapere che durante le attività, è emerso che il nascente gruppo criminale fosse dedito a reati contro il patrimonio e avesse un’ampia disponibilità di armi. Avrebbe stabilito la sua base operativa in vico Lungo San Matteo, che era controllato militarmente.
All’alba gli agenti della squadra mobile hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, che ha disposto la misura carceraria nei confronti dei tre indagati: Carmine Grammatica, 21 anni, detto ‘tappetto’, il 19enne Dylan Di Biasi e Vittorio Sorriente, ventiduenne. Sono indiziati, a vario titolo, di lesioni personali, porto e detenzione di armi da fuoco, violenza privata, rapina, tutti aggravati anche dalle modalità mafiose.
Sempre le forze dell’ordine precisano che il provvedimento cautelare compendia gli esiti delle indagini condotte dalla Mobile in relazione al ferimento a colpi d’arma da fuoco di Vincenzo Masiello, soprannominato cucù, avvenuto il 5 novembre del 2022.
L’evento sarebbe da ricondurre alle mire espansionistiche del gruppo di giovani ambiziosi, che volevano ritagliarsi il loro spazio all’interno delle dinamiche criminali nei Quartieri Spagnoli, tenuto conto che la vittima, attualmente detenuta, viene ritenuta dalla Procura “elemento di vertice” di un gruppo di stanza nella zona di Largo Baracche.
Ed è stato cristallizzato un altro dettaglio utile alle indagini: gli indagati spesso armati di pistola, per evitare attacchi da componenti di altri gruppi antagonisti, avrebbero in più occasioni perquisito i cittadini non noti, che in particolare nelle ore notturne, transitavano nella loro zona di influenza. Di Biasi è difeso dall’avvocato Ernesto Ruggiano, Sorriente è difeso da Virginia De Marco. Gli interrogatori venerdì mattina nel carcere. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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