NAPOLI – ‘Stesa’ a colpi di pistola in via Concordia. Nel cuore dei Quartieri Spagnoli. All’alba gli abitanti allertano la questura, che invia due Volanti con la massima urgenza. Gli agenti della Scientifica effettuano subito un sopralluogo: setacciano il vicolo palmo a palmo. Trovano una scia lunga sedici bossoli di semiautomatica e un proiettile inesploso. La polizia intuisce che il gruppo di fuoco era in movimento. Probabilmente in moto. Batte la pista dell’avvertimento, perché i centauri hanno sparato in più direzioni. Senza un obiettivo definito: non hanno colpito auto in sosta e nemmeno abitazioni. E’ stato un monito. Un affronto a qualcuno che abita nell’isolato. Chi? Gli inquirenti effettuano le prime verifiche in via Concordia. Si tratta di una strada ‘di confine’, per usare parole di un investigatore. Per questo da sempre contesa, una sorta di campo di battaglia. Qui già nel settembre del 2019 ci furono due stese in una settimana. Per gli inquirenti erano un botta e risposta. In questo isolato c’è una importante piazza di spaccio. E ogni volta che cambiano gli equilibri, i nuovi boss ne rivendicano la ‘proprietà’. Potrebbe essere successo di nuovo. Anche ieri. E’ una ipotesi al vaglio degli inquirenti. Di più. Chi gestisce la piazza di droga abita nella zona e l’avvertimento potrebbe essere diretto a lui. Questa la chiave di lettura dei carabinieri della stesa del 12 settembre 2019, quando trovarono cinque colpi di pistola alle prime luci dell’alba, dopo le segnalazioni degli abitanti. A terra bossoli calibro 7,65. E successe di nuovo sei giorni dopo in piazzetta Concordia. Nove colpi di pistola in piazzetta Concordia. Sul posto giunsero le pattuglie della scientifica per accertare se i colpi fossero stati esplosi da diverse pistole. Il giorno precedente spararono nella stessa zona con un kalashnikov: era il segno che i clan fossero arrivati ai ferri corti (alle armi da guerra). E lo scenario si ripete anche oggi, con sedici proiettili esplosi all’impazzata in via Concordia ieri notte. Ma la situazione è ben diversa. Lo scacchiere è mutato dopo arresti e pentimenti. Resta una mappa frammentata, che preoccupa le forze dell’ordine e la Procura. Gli scenari sono in costante evoluzione.
Ma procediamo con ordine. Al momento gli inquirenti hanno diverse ipotesi da esaminare. La prima: il raid a colpi di pistola potrebbe essere una risposta dei clan dei Quartieri all’accordo siglato tra i Saltalamacchia e gli ex Ricci-Fraulella. La Procura sa che qui le cosche stanno cambiando pelle e provano ad ampliare la sfera di competenza. Non solo. C’è anche il sospetto che a Montecalvario babyboss stiano dando del filo da torcere ai vecchi ras. I primi sono pronti a muovere guerra al primo ‘incidente’ utile. I secondo le tentano tutte per evitare scontri e i riflettori delle forze dell’ordine. Gli interessi non sempre coincidono. Memorabile la disputa con i clan del Cavone, dopo un cavallo di ritorno finito male. I babyras non tolleravano l’affronto delle paranze del Cavone e volevano rispondere con una azione armata. I boss invece hanno chiesto di calare i toni ed evitare una escalation nel centro storico. Non si capisce oggi chi abbia avuto la meglio.
Pestaggi e agguati, l’ascesa dei babyboss nei vicoli
Pestaggi e ferimenti. Via Concordia è da sempre uno spartiacque. Una strada di confine tra nord e sud: al centro dei Quartieri Spagnoli. Una sorta di frontiera, che in caso di guerra diventa una trincea. Qui non si contano le sparatorie, le stese e gli agguati. Anche recenti. A dicembre un 22enne è stato ferito a colpi di pistola proprio in questa strada. Ha raccontato di aver subito un tentativo di rapina. Una versione che non ha convinto del tutto gli uomini del commissariato Montecalvario intervenuti all’ospedale dei Pellegrini. Il ragazzo era stato colpito a una gamba. Per gli investigatori il raid somiglia a un avvertimento. Secondo la vittima, due uomini in scooter avevano cercato di portargli via soldi e cellulare. Alla sua reazione il colpo di pistola.
Una lunga scia di sangue nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Non solo agguati, ma anche rappresaglie armate per intimidire i residenti. Nel gennaio 2019 sempre in via Concordia furono trovati dalle forze dell’ordine oltre dieci bossoli poco prima delle 23. Anche in quel caso una ‘stesa’. E oggi la situazione non cambia. Gli abitanti segnalano che i vicoli sono pattugliati di notte da centauri armati, che procedono lentamente per sorvegliare le stradine. Da chi? Il primo sospetto cade sul principio di faida con le paranze del Cavone, dopo una lite per un cavallo di ritorno. Ma gli inquirenti sanno che qui ci sono più fronti caldi e tutto può succedere. Tanto che la questura e i carabinieri hanno lanciato diverse operazioni ad Alto impatto a Montecalvario negli ultimi giorni. Un modo per blindare il centro storico, una manovra preventiva delle forze dell’ordine, con controlli a tappeto e perquisizioni domiciliari anche nella notte. Di certo ai Quartieri Spagnoli la tensione è alta a causa della forte frammentazione. Tutti contro tutti, saltati gli equilibri tra i clan. Senza contare che ora ci sono pure i gruppi emergenti a scuotere i vicoli a ridosso di via Toledo. Insomma una babele criminale e la Procura ha acceso i riflettori sui vicoli. Qui ci sono i babyboss a contendere lo scettro degli affari illeciti ai vecchi ras.
Anche la polizia municipale negli ultimi giorni ha effettuato delle verifiche mirate nei vicoli a ridosso di via Toledo, con il sequestro di auto e moto parcheggiate in divieto di sosta. Ma anche con decine di posti di blocco. Si tratta spesso di interventi interforze che scattano nei fine settimana. Hanno un duplice obiettivo: da una parte monitorare le zone a rischio e dall’altra garantire una movida sicura.
La mappa geocriminale ai Quartieri Spagnoli rivela una profonda frammentazione, che genera fibrillazioni continue. Così diversi isolati sono diventati roccaforti blindate per i clan.
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