Napoli. Sequestrate le pistole del clan che ha sfidato i De Micco. Le armi nascoste in un muro

Blitz dei carabinieri nel rione De Gasperi, roccaforte della cosca emergente

NAPOLI – Blitz nel rione De Gasperi, roccaforte del nuovo clan che ha sfidato l’egemonia dei De Micco. I carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno effettuato un servizio ministeriale straordinario interforze a largo raggio setacciando le strade e le aree comuni delle palazzine popolari. Nella lente dei controlli dei carabinieri le strade del quartiere partenopeo e in particolare il rione De Gasperi. Le indagini sono costanti in sinergia con la procura di Napoli e si monitorano costantemente movimenti, comportamenti ed eventi che accadono nel posto. I carabinieri della compagnia di Poggioreale con il prezioso contributo dei militari del nucleo investigativo partenopeo, con i motociclisti, con le aliquote di Pronto Impiego e con i carabinieri del reggimento Campania hanno passato palmo a palmo numerosi giganteschi palazzoni di cemento del rione. In un solaio del Lotto 2 i carabinieri hanno rinvenuto due pistole con matricola abrasa perfettamente funzionanti. La prima è una calibro 9×21 mentre l’altra una 7×75. Insieme alle pistole pronte all’uso anche 9 proiettili e 85 grammi di marijuana. Droga e armi erano state nascoste nel muro, ma il cemento fortunatamente era ancora fresco: è stato un gioco da ragazzi penetrarlo e recuperare le armi. Durante le operazioni i militari hanno identificato 24 persone già note alle forze dell’ordine e controllato 16 mezzi tra auto e scooter con 18 perquisizioni tra domiciliari, personali e veicolari. Denunciato per evasione un 56enne del posto. Le armi saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti.
La zona in questione è sotto l’influenza criminale del nuovo clan che sta sfidando i De Micco. Al vertice dell’organizzazione criminale ci sarebbe il fratello di Emanuele Pietro Montefusco, il 49enne ucciso a colpi di pistola martedì mattina in via Argine. Nel gruppo di vertice ci sarebbe anche un parente di Luisa De Stefano, boss delle ‘Pazzignane’, in carcere così come il capoclan dei De Micco, Marco De Micco, alias Bodo. Insomma: c’è una nuova realtà malavitosa che ha contribuito a mutare gli equilibri criminali a Ponticelli. Quartiere in cui, al momento, il clan più influente risulta quello dei De Micco. Ma la nuova formazione criminale avrebbe, nel giro di poco, scacciato i De Micco dalle piazze di spaccio. L’omicidio di via Argine e l’operazione dei carabinieri potrebbero essere legati da un filo invisibile.

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