MILANO – Undici arresti a Fuorigrotta da parte dei carabinieri che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare del gip di Napoli su richiesta della Dda. I reati contestati, a vario titolo, sono usura, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre a detenzione illegale di armi comuni da sparo, tutti aggravati dalla finalità di favorire la famiglia di Camorra Baratto Volpe che rientrante nella sfera di influenza e controllo dell’Alleanza di Secondigliano o del Sistema. Tra gli indagati figura un appartenente all’Arma dei carabinieri, indiziato di aver commesso il delitto di corruzione per il compimento di un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Nel corso delle indagini, inoltre, sono stati documentati ben 9 casi di usura, commessi nei confronti di commercianti e imprenditori, tra cui un noto ex calciatore del calcio Napoli, a fronte dei quali gli indagati avrebbero applicato tassi di interesse variabili tra il 25% ed il 40%.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Ai domiciliari sono finiti il 63enne Mario Baratto, il luogotenente dei carabinieri Giuseppe Bucolo, Gennaro Scala, Vittoria Trapanese. In carcere, invece, sono finiti Umberto Graziano, Michele Scarca, Alessandro Volpe, Angelo Volpe e Gennaro Volpe. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, infine, per Gaetano Staiaino e Patrizio Straiano.
(LaPresse)