Napoli, arrestati 22 dei Mazzarella: ecco i nomi. Tre sono irreperibili

NAPOLI – Stamattina personale della Polizia di Stato di Napoli e dell’Arma dei Carabinieri hanno proceduto all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli-Ufficio GIP – su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 22 soggetti ritenuti, a vario titolo, gravemente indiziati dei reati di associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, lesioni, rapina, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tutti aggravati dal metodo mafioso in quanto commessi da soggetti appartenenti al clan Mazzarella.

Disposto il carcere per Alessio Vicorito, Gennaro Imparato, Giugliano Cedola, Cesare Morra, Antonio Morra, Ciro Oliviero, Angelo Massa, Massimo Somma, Cristiano Giuliano, Emanuele Amoroso, Stefano Capuano, Antonio Bonavolta, Salvatore Marino, Gennaro Caldarelli, Vincenzo Caldarelli, Pasquale Casaburo, Gennaro Tarascio, Luigi Carrano e Salvatore Giuliano. Ordinanza ai domiciliari per Gennaro Izzo, Domenico De Martino, Ciro Giuliano, Luigi Esposito, Giuseppe Mauro e Giovanni Capuano. A quanto parte di questi indagati, tre risulterebbero irreperibili.

Il provvedimento cautelare in questione compendia gli esiti di due filoni investigativi esperiti da personale della Squadra Mobile di Napoli, del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e del Commissariato Vicaria-Mercato ed in particolare uno condotto dalla Squadra Mobile in relazione al clan “Giuliano”, articolazione del più ampio sodalizio dei Mazzarella, operante nei quartieri Forcella e Maddalena; l’altro, invece, sviluppato sempre dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli relativo al gruppo della cosiddetta paranza di San Gaetano, operante nel Rione San Gaetano, e al gruppo dei Caldarelli, operante nella zona delle Case Nuove, entrambi articolazioni del clan Mazzarella.

Nello specifico, la prima attività d’indagine, sviluppata tra gennaio 2020 e la seconda metà del 2021, ha consentito di monitorare la nascita, l’ascesa e l’affermazione dell’aggregazione criminale diretta da uno degli indagati, il quale, scarcerato nel mese di aprile del 2020, dopo una lunga detenzione, ha promosso e realizzato un ambizioso progetto finalizzato ad acquisire il controllo diretto delle illecite attività esercitate nel comprensorio Forcella – Maddalena – Tribunali. Dalle attività investigative è stato così possibile acquisire elementi in ordine sia alle fasi del reclutamento e formazione degli appartenenti, sia all’insediamento sul territorio del nuovo gruppo criminale. L’attività ha documentato l’alleanza con il sodalizio criminale capeggiato dalla famiglia Mazzarella, attraverso gli incontri con i vertici del clan, nel corso dei quali sono state impartite le direttive per l’operatività del nuovo cartello criminale Giuliano-Mazzarella. Sono stati registrati, inoltre, rapporti criminali con altre organizzazioni criminali operanti nella città di Napoli, in particolare con il gruppo criminale attivo nel quartiere San Gaetano.

Le indagini hanno, infine, consentito di documentare numerosi reati-fine commessi dall’associazione in parola, come tentati omicidi, lesioni, estorsioni, rapine, traffico di droga e spaccio al dettaglio di stupefacenti.

La seconda attività d’indagine poste a fondamento del provvedimento, svolta specificamente tra la fine del 2018 e il gennaio 2022, ha consentito di ricostruire l’esistenza, la struttura e l’operatività di un gruppo criminale denominato paranza di San Gaetano, articolazione del clan Mazzarella direttamente riconducibile a B.S., elemento di spicco del clan, dedito al controllo di attività delinquenziali quali le estorsioni e lo spaccio di stupefacenti.

Il predetto gruppo operava prevalentemente nell’area del centro storico del capoluogo, ricompresa tra via Tribunali, piazza San Gaetano, Forcella e vie limitrofe. Nell’ambito di questa attività investigativa si è ricostruita anche quella frangia del clan Mazzarella operante nella zona delle Case Nuove, direttamente riconducibile al gruppo dei Caldarelli. Le indagini hanno consentito di documentare il controllo del territorio da parte del gruppo, con particolare riferimento al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

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