NAPOLI – Tentato omicidio, porto e detenzione di arma comune da sparo. Sono queste le accuse con le quali Matteo Cammarota è stato arrestato dagli agenti di polizia e portato in carcere. Il provvedimento è stato preso al termine delle indagini eseguite dagli uomini della Squadra Mobile guidati da Alfredo Fabbrocini sul raid avvenuto in piazza Trieste e Trento lo scorso 4 settembre. Secondo le accuse, il 27enne dei Quartieri Spagnoli avrebbe raggiunto una delle zone più frequentate di Napoli e avrebbe esploso all’indirizzo della vittima due colpi d’arma da fuoco, provocandole la frattura del perone sinistro con una prognosi di giorni 30, salvo poi darsi alla fuga a bordo di uno scooter.
Sempre secondo le accuse, il motivo dell’aggressione sarebbe da individuarsi in una pregressa lite tra alcuni giovanissimi parenti dell’indagato ed il fidanzato della figlia della persona offesa, all’esito della quale quest’ultima avrebbe richiesto un incontro chiarificatore che si è concluso con l’aggressione armata, avvenuta in una zona nevralgica della città frequentata in quel frangente da numerose persone. Dopo gli spari, l’indagato avrebbe fatto perdere le sue tracce. Gli uomini della Squadra Mobile sono risaliti al 27enne grazie alle testimonianze di alcuni presenti e alle immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza installate in piazza Triste e Trento, luogo in cui sarebbe avvenuta la sparatoria.
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