Napoli, spari tra la movida del centro storico

NAPOLI – Faida nel centro cittadino per le piazze di spaccio: un commando in moto è piombato nel cuore della ‘movida’ e avrebbe sparato con una pistola, scatenando il panico a due passi da Port’Alba. In strada c’erano decine di ragazzi e c’è stato un fuggi fuggi generale. Notte tra venerdì e ieri. Nessun ferito. Secondo le forze dell’ordine, è un’azione dimostrativa. In un primo momento gli agenti hanno ipotizzato un raid dopo una rissa in strada. Ma hanno raccolto elementi per ritenere che sia una cosa diversa: un assalto armato. Un atto intimidatorio per il controllo delle piazze di droga nel cuore della movida, che fanno gola a molti clan. In particolare si contendono l’area le baby paranze del rione Sanità e del Borgo Sant’Antonio Abate, che discendono dalle storiche cosche dei Vastarella-Sequino e dei Contini del Vasto.

Negli ultimi giorni sono arrivate ai ferri corti. Letteralmente. Ma torniamo ai fatti di piazza Bellini. Ufficialmente la questura ha una nota più stringata: un testimone oculare racconta di aver visto due uomini in scooter piombare in piazza Bellini alle 2 e 30 della notte. Il passeggero impugnava una pistole e l’ha mostrata alle persone in strada, scatenando il panico. Sono fuggiti tutti. Non è chiaro quale fosse l’obiettivo. Secondo altre persone, non è andata così. Peggio. Perché dicono di aver udito colpi d’arma da fuoco: i centauri poco dopo avrebbero sparato in aria.

Insomma una notte di terrore e pallottole nel cuore del centro storico: poco importa se il commando abbia mostrato una pistola, o abbia sparato. C’è un fatto: qualcuno è arrivato armato nel cuore della movida tra centinaia di ragazzi il venerdì notte ed è riuscito ad allontanarsi poco dopo. A pochi giorni dall’omicidio di Giovanbattista Cutolo in piazza Municipio, ucciso a colpi di pistola dopo una lite tra ragazzi davanti a una paninoteca. Ancora ragazzi armati nel centro cittadino e nella zona della movida. La madre di Cutolo lo ha detto a chiare lettere: “Bisogna intervenire subito. Pene severe per i minorenni e disarmare i giovani”. Parole di Daniela Di Maggio.

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