Napoli stretta nella morsa delle baby gang

NAPOLI – Un agguato nel cuore della movida in piazza Carlo III. Un 16enne ferito a colpi di pistola. Che accade? Movida sempre più violenta e pericolosa. I ragazzini si accoltellano e si sparano, come mercoledì sera. Cosa pensano i commercianti? Lavorano sereni in un clima da guerriglia urbana? Lo abbiamo chiesto a Ciro Poppella, tra i volti più noti a Napoli. Titolare della storica pasticceria al rione Sanità. “C’è un duplice problema. L’assenza di istruzione e le poche pattuglie in una città come Napoli – scandisce – non bastano per tutelarci e difenderci. Certo, fanno quello che possono, ma il numero conta. Vedo anche persone ribellarsi alla criminalità, ma hanno paura”.

Dopo una pausa: “Anche io ho paura. Oggi la gioventù è cambiata. E’ aggressiva e violenta. Se uno mi urta con lo scooter, io gli dico ‘non ti preoccupare, non è successo nulla’. Non so cosa stia accadendo ai nostri ragazzi. Forse non riescono a realizzarsi. E’ una generazione che terrorizza. Sono abbandonati”. Voi cosa fate per aiutarli? “Li accogliamo nei nostri locali a lavorare. Qui ne ho diversi. E già vedo miglioramenti. Se cambieranno, sarà un altro miracolo napoletano”. Torniamo alle indagini in piazza Carlo III. La polizia ha accertato che i due centauri cercavano il sedicenne tra la folla. Gli investigatori della squadra mobile hanno ricostruito la dinamica del ferimento a colpi di pistola nei giardinetti: due ragazzi con i volti coperti dai caschi lo hanno avvicinato e hanno aperto il fuoco da distanza ravvicinata. Davanti agli occhi della fidanzatina di tredici anni.

Cercavano lui: C. M. ieri ha spiegato che non conosce i motivi dell’aggressione nella tarda serata di mercoledì. Gli inquirenti hanno già una pista per le indagini: sarebbe una questione tra minorenni. Ed esaminano i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza in piazza Carlo III. I due aggressori avevano i volti coperti dai caschi, ma gli agenti della sezione Omicidi della squadra mobile lavorano, per individuare la moto e restringere il campo delle ricerche il più in fretta possibile. Ascoltata anche la fidanzatina del sedicenne: ha detto la stessa cosa. Erano nei giardinetti, quando erano arrivati i due in scooter e uno era armato di pistola. Avevano sparato senza dire una parola. Un agguato in piena regola. Colpito da al braccio destro e trasportato con una ambulanza all’ospedale dei Pellegrini. Ha una profonda ferita da arma da fuoco al braccio destro. Al momento è ricoverato in osservazione, non corre pericolo di vita.

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