Napoli. Tensione a Pianura, bomba sotto casa del nipote del boss poco prima della retata contro i Marsicano

NAPOLI – Ripresa la strategia del terrore a Pianura. Poche ore prima della retata portata a termine ieri mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli guidati dal capo Giovanni Leuci e dal vice questore Giuseppe Sasso che ha colpito principalmente il clan Esposito-Calone-Marsicano, è stata esplosa una bomba nei pressi dell’ingresso di uno stabile di via Nabucco. All’interno dell’edificio abita Antonio Lago. Il 47enne è in nipote di Pietro Lago, storico boss del clan omonimo. Non sono state segnalate persone ferite. Ingenti danni allo stabile. Sul posto gli agenti di polizia e i vigili del fuoco. Non è difficile credere che l’ordigno sia stato fatto esplodere per spedire un avvertimento all’erede di o’ Magone, attualmente in regime di sorveglianza speciale. Nel quartiere di Pianura sono in molti a riferire della volontà di Antonio Lago di riportare il gruppo criminale omonimo ai fasti di un tempo. Si tratterebbe di un proposito che gli altri clan della zona non vedono di buon occhio. Infatti nell’agosto del 2023 il 47enne venne ferito alle gambe in via Sartania. Però, secondo le informazioni in possesso degli agenti di polizia, chi sparò, fece fuoco per uccidere. Per il raid di vennero arrestati in 5 ritenuti appartenenti al clan Carillo-Perfetto, accusati a vario titolo di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso. Dopo gli arresti dei presunti responsabili dell’esplosione di colpi di arma da fuoco all’indirizzo del 47enne sono emersi altri elementi su quello che successe nel pomeriggio del 29 agosto 2023 in via Sartania, a pochi passi da un campetto. Pare infatti, che i proiettili raggiunsero il bersaglio dopo che Antonio Lago si era intrattenuto al bar con uno dei presunti sicari. Non è escluso che gli spari furono la conseguenza di una lite scoppiata al termine di una trattativa non andata a buon fine.

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Scacco ai Marsicano, 15 arresti

NAPOLI – Nuovo colpo al clan camorristico Esposito-Marsicano attivo a Pianura, quartiere della periferia Ovest di Napoli. La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, nei confronti di 15 indagati, di cui 13 destinatari di custodia cautelare in carcere e 2 degli arresti domiciliari. Nell’inchiesta spunta anche il nome di Antonio Gaetano, il 20enne ucciso a colpi di pistola nella primavera del 2023. I destinatari dell’ordinanza sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, detenzione e porto di armi da fuoco, estorsione, utilizzo illecito di apparati telefonici in stato di detenzione e spaccio di stupefacenti. Le indagini, condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Napoli guidati dal capo Giovanni Leuci e dal vice questore Giuseppe Sasso, sono state avviate a seguito del sequestro di persona e del successivo omicidio del 27enne Andrea Covelli, il cui cadavere è stato rinvenuto il 1° luglio 2022 abbandonato in una selva in contrada Pignatiello, nel quartiere Pianura, poche settimane dopo la denuncia di scomparsa avvenuta nei pressi di una cornetteria di Soccavo, dove era stato rapito. L’episodio, secondo gli investigatori, si inserisce in un contesto di conflittualità a Pianura che per un lungo periodo ha visto contrapposti il gruppo Carillo e il clan Esposito-Marsicano, sodalizi che sono stati disarticolati con l’esecuzione di provvedimenti restrittivi eseguiti il 14 luglio 2022 con l’arresto di 34 persone. Le successive indagini hanno consentito di svelare le attività del clan Esposito-Marsicano, che è riuscito a rigenerarsi mantenendo costante il controllo armato del territorio a Pianura anche attraverso alleanze con esponenti criminali del vicino quartiere di Soccavo. In particolare, si sono evidenziate numerose estorsioni, alcune delle quali disposte da esponenti del clan attualmente detenuti attraverso l’utilizzo di cellulari ottenuti illecitamente, ai danni di esercizi della zona. Tuttavia, nessuno degli indagati risponde della morte violenza di Andrea Covelli, giovane che non aveva legami con la criminalità organizzata,. al contrario del fratello Antonio, ritenuto uomo di Carillo-Perfetto. Nonostante le retate messe a segno dalle forze dell’ordine dopo la morte del 27enne, i killer di Andrea Covelli non hanno ancora volti e nomi. Gli investigatori sono ancora sulle loro tracce. Non è escluso che qualcuno degli indagati possa rivelare dettagli su quanto accaduto durante l’estate di due anni fa.

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