NAPOLI – I controlli a tappeto eseguito dalle forze dell’ordine sembrano aver portato un po’ di tranquillità nel quartiere di Fuorigrotta. Le attività degli investigatori non conoscono sosta. Si continua ad indagare per individuare le persone responsabili degli ultimi fatti di sangue che hanno gettato nel terrore l’intero quartiere. Innanzitutto i killer di Andrea Merolla, soprannominato ‘Il Turco’, nipote di Vitale Troncone, il boss dell’omonima cosca che ha il suo quartier generale in via Caio Duilio e che è stato egli stesso vittima di un agguato lo scorso 23 dicembre. Quindi gli assassini di Salvatore Capone, l’uomo di fiducia della famiglia Iadonisi del rione Lauro ammazzato la notte di Capodanno, a poche ore dall’inizio del 2022.
Nell’ambito delle indagini, gli investigatori stanno monitorando tutte le attività e i movimenti nell’ambito dei gruppi in lotta. E in questa fase è stato registrato come la storica alleanza tra gli Zazo, federati con i Troncone, e i Mazzarella non sembra essere una componente nello scacchiere della faida dell’area occidentale. Infatti la cosca che ha il suo quartier generale nel rione Luzzatti di Poggioreale sembra aver deciso di rimanere in attesa degli eventi, spettatrice di ciò che avviene nella zona flegrea, senza avere intenzione di intervenire.
Questo vuol dire, secondo quanto registrato dagli investigatori, che gli Zazo-Troncone sono soli a combattere la guerra di camorra contro gli Iadonisi e ciò che rimane dei Baratto-Volpe (fortemente indeboliti dopo l’omicidio di Antonio Volpe del marzo dello scorso anno), sebbene la cosca del rione Lauro possa fare affidamento sui buoni rapporti esistenti con i Sorianiello della ‘99’ del rione Traiano, dove l’altro giorno i carabinieri hanno rinvenuto due pistole cariche e pronte a sparare oltre che diverse sostanze stupefacenti, e con gli Esposito di Bagnoli. Questi ultimi vantano un’intesa con i Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano, ovviamente interessati all’evolvere della situazione nell’area flegrea al fine di poter allargare i propri interessi, soprattutto economici, in questa parte di Napoli notoriamente ricca per quel che riguarda le estorsioni visto il gran numero di attività commerciali presenti, nonché i locali. Tutte possibili vittime del racket.
I Mazzarella, quindi, rimangono alla finestra. Non scenderanno in campo al fianco dei Troncone, probabilmente anche in considerazione del fatto che attualmente la cosca di via Caio Duilio sembra aver preso una posizione di vantaggio rispetto ai clan rivali.