Napoli. Ucciso e abbandonato come un pacco

La sparatoria ieri sera in via Santa Teresa degli Scalzi. La vittima era imparentata con Annalisa Durante, la 14enne usata come scudo a Forcella 21 anni fa

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NAPOLI – Killer in azione ieri sera intorno alle 18.30 in via Santa Teresa degli Scalzi, nel centro di Napoli. Emanuele Durante, 20enne, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Il corpo senza vita della vittima è stato abbandonato all’ingresso dell’Ospedale dei Pellegrini alla Pignasecca. Il 20enne è stato raggiunto dai sicari mentre viaggiava in sella a uno scooter. La sparatoria è avvenuta nei pressi di un distributore di benzina. Le indagini sull’omicidio di Emanuele Durante sono state affidate ai carabinieri. I militari dell’Arma si sono portati all’Ospedale dei Pellegrini e nel luogo dove sono stati esplosi i colpi di pistola che hanno tolto la vita a un giovane di 20 anni, mentre la città si preparava alla movida del sabato sera. La vittima era imparentata con Annalisa Durante, la 14enne uccisa durante uno scontro a fuoco a Forcella la sera del 27 marzo 2004. Vittima innocente della camorra, la ragazzina venne usata come scudo da Salvatore Giuliano per difendersi dalle pallottole esplose al suo indirizzo. Ventuno anni dopo un’altra tragedia. Emanuele Durante non ha mai conosciuto di persona Annalisa per il semplice fatto che è nato un anno dopo la morte della 14enne. Le indagini dei carabinieri sono ancora in corso. Però, pare che i militari dell’Arma abbiano elementi per definire quello di ieri un agguato di camorra. Pare che la vittima avesse frequentazioni con la criminalità organizzata. Emanuele Durante aveva piccoli precedenti per rapina. Gli investigatori sono al lavoro per capire in che modo il 20enne sia entrato in contatto con la malavita organizzata prima di finire nel mirino dei sicari. Ma gli interrogativi a cui bisogna dare una risposta a più presto sono altri. Infatti i carabinieri sono impegnati a scoprire chi ha ucciso Emanuele Durante, chi ha ordinato la sua morte e perché.

Don Merola: siamo in guerra. Abbiamo bisogno dello Stato

Emanuele Durante era imparentato con Annalisa Durante, la 14enne morta durante un conflitto a fuoco a Forcella. La ragazzina venne utilizzata come scudo. Quando Annalisa morì, il 20enne ucciso ieri a colpi di pistola al centro di Napoli non era ancora nato. Però è ovvio che il suo cognome faccia venire alla mentre don Luigi Merola (nella foto), il parroco anti-camorra, che sfidò i boss dopo l’omicidio della 14enne. “Quando un ragazzo così giovane viene ammazzato – ha detto ieri don Merola – perdiamo tutti. Siamo in guerra. Lo Stato faccia sentire di più la loro presenza. La camorra fa schifo e va combattuta con tutti mezzi che abbiamo a disposizione”.

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