Napoli, usura a Sant’Antimo: nomi e foto

SANT’ANTIMO – Scoperto un giro di usura nell’area Nord di Napoli. Ieri mattina I carabinieri della compagnia di Giugliano in Campania e della tenenza di Sant’Antimo hanno eseguito 8 misure cautelari a carico di altrettanti indagati. In cinque sono stati spediti in carcere. Altri tre, invece, sono stati spediti ai domiciliari. Sono accusati a vario titolo di concorso in usura, estorsione e tentata estorsione, lesioni personali, indebito utilizzo di strumenti di pagamento e abusiva attività finanziaria. Le indagini, condotte anche mediante attività di intercettazione telefonica, sono state avviate nel settembre del 2020, dopo la denuncia presentata da alcune vittime di usura e hanno consentito di documentare, a carico degli odierni indagati, un sistema in grado di generare interessi usurari mensili fino al 50%. Eventuali ritardi nei pagamenti, oltre a minacce e intimidazioni, avrebbero generato un ulteriore aggravio di spesa, definito dagli indagati come ‘scomodo’.

Una delle vittime sarebbe stata costretta anche a consegnare la carta dove veniva versato il reddito di cittadinanza e la somma bonificata sarebbe poi stata prelevata o utilizzata da alcuni degli indagati per spese personali. Gli arrestati sono stati tradotti presso il carcere di Napoli – Poggioreale o sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, in attesa di interrogatorio da parte del giudice. Gli indagati sono di Sant’Antimo, Casandrino, Villaricca e Aversa. Secondo le indagini portate avanti dai militari dell’Arma, pare che a svolgere l’attività illecita fosse un’intera famiglia di Sant’Antimo composta da padre, madre e due figlie. Secondo quanto riporta l’ordinanza che ha accompagnato i provvedimenti di ieri Lucrezia Pedata, 51enne, avrebbe stretto il patto usuraio, mentre il marito Massimo Manna (53enne) e le figlie Immacolata (22enne nata ad Aversa) e Vincenza (25enne nata a Villaricca) avrebbero svolto il ruolo di esattori. Marito e moglie sono stati arrestati dai carabinieri e spediti ai domiciliari. Le due sorelle, invece, risultato indagate a piede libero.

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Lucrezia Pedata, Massimo Manna, Orazio De Lucia e Angela Cecere

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