Napoli violenta, raid nell’ex regno dei Lo Russo

NAPOLI – Si torna a sparare a Miano. Un commando di fuoco ha preso di mira un’automobile parcheggiata in via Teano. Dai controlli è emerso che la vettura è riconducibile a una persona incensurata del posto. Erano le 20 di venerdì quando i carabinieri del nucleo operativo di Napoli Stella sono intervenuti a raccolta di più segnalazioni che parlavano dell’esplosione di colpi d’arma da fuoco in strada.
Sul posto i militari hanno rilevato che una Fiat Idea parcheggiata sul marciapiede era stata danneggiata perché colpita da almeno tre proiettili. Un luogo non nuovo a questo tipo di episodi, via Teano, e non nuovo certo a dinamiche criminali. Il rione San Gaetano è l’ex regno del clan Lo Russo e, nonostante la caduta dei Capitoni, resta una delle piazze di spaccio più attive e floride dell’area nord. Gli spettacoli pirotecnici a ogni rintocco di mezzanotte non sono altro che conferme. Proprio in via Teano, il 24 giugno dell’anno scorso si consumò l’omicidio di Antonio Avolio, un passato legato proprio ai Lo Russo, ucciso dai killer sotto gli occhi di decine di persone mentre era seduto sulla sella del suo scooter. Il delitto avvenne di mattina, quando il rione era il solito brulicare di persone, proprio come l’orario in cui è stato compiuto il raid di piombo venerdì sera.

Non lontano da via Teano, al civico 444 di via Janfolla, nella notte del 12 novembre 2021 fu ammazzato Giuseppe Tipaldi, alias Peppe ’a recchia, all’epoca appena tornato in libertà dopo una lunga detenzione. Figlio di Gaetano, detto Nanà, colonnello dei Lo Russo, Tipaldi fu freddato nel circoletto ricreativo riconducibile alla sua famiglia, accanto al salone di barbiere del cognato, già preso di mira da una raffica di proiettili qualche mese prima. Le informative delle forze dell’ordine indicano nel clan Licciardi la ‘causa’ della ripresa delle tensioni criminali a Miano. La cosca della Masseria Cardone starebbe provando a insediarsi verso via Janfolla. Miano è reduce da anni di piombo che hanno visto allungarsi sul quartiere i tentacoli prima del gruppo Cifrone, poi di una nuova consorteria criminale, in parte formata da ex ‘fedelissimi’ dei Lo Russo, in parte da giovani e spietate leve, come dimostra il blitz dello scorso 25 luglio contro un gruppo dedito alle estorsioni alle piccole realtà commerciali. I Licciardi, sostengono dalla Direzione investigativa antimafia, starebbero approfittando della scarcerazione di elementi di spicco del clan Stabile per tentare l’assalto ai business illeciti del quartiere.

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