L’Assemblea parlamentare della Nato ha dichiarato la Russia uno “stato terrorista”, ha esortato gli alleati ad aumentare il sostegno militare a Kiev e a lavorare per l’istituzione di un tribunale speciale internazionale per perseguire il crimine di aggressione contro l’Ucraina. I 269 delegati provenienti dai 30 paesi membri dell’Alleanza, riuniti a Madrid nella 68esima sessione annuale, hanno risposto così alle richieste avanzate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è intervenuto alla plenaria in collegamento video.
Il leader ha chiesto di aumentare le sanzioni contro la Russia e di dichiararlo uno stato terrorista nonché di inviare a Kiev altre armi e sistemi di difesa aerea per proteggere i cieli ucraini evitando ulteriori attacchi alle infrastrutture critiche, che stanno lasciando la popolazione civile senza elettricità, acqua e riscaldamento nelle case. Zelensky ha poi esortato gli alleati a sostenere l’adesione dell’Ucraina come membro a pieno titolo sia dell’Unione europea che della Nato. Ma il percorso è lungo.
“Mentre per l’ingresso nell’Ue abbiamo un quadro più o meno chiaro e sappiamo quali sono i passi da compiere, la situazione per l’ingresso nella Nato non è chiara”, “saremo uccisi bussando alle porte dell’Alleanza atlantica e le ricopriremo con i nostri corpi”, ha detto a LaPresse la vicepresidente della delegazione ucraina alla Nato, Solomiia Bobrovska, sottolineando che “continuare a tenere l’Ucraina come zona cuscinetto tra i confini di Nato e Russia non è una buona idea”. “Forse dopo la guerra”, sarà possibile il nostro ingresso, ha affermato Bobrovska.
Alla plenaria il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha chiesto agli alleati di essere pronti a sostenere Kiev a lungo. “So che questo sostegno avrà un prezzo, molti paesi affrontano l’aumento del costo della vita”, ma “se consentiamo a Putin di vincere dovremo pagare un prezzo ancora più alto” e le conseguenze sarebbero “disastrose”, ha avvertito, esortando poi gli Stati membri ad aumentare le spese per la difesa. “La soglia del 2% del Pil deve essere un punto di partenza non un tetto massimo”, ha affermato il segretario, rimarcando poi che al prossimo vertice in programma a Vilnius “ci sarà la richiesta di un impegno maggiore” per le spese militari.
La riunione dell’assemblea parlamentare è stata anche l’occasione per gli alleati di confrontarsi sull’ingresso della Svezia e della Finlandia nella Nato. Al momento dei 30 Stati membri, solo due, Ungheria e Turchia, non hanno ancora ratificato l’adesione dei due Paesi. Interrogato dai parlamentari sul ritardo di Budapest e Ankara, Stoltenberg ha ribadito la richiesta di completare la ratifica, ma ha sottolineato che il processo di adesione è stato nel complesso molto rapido e che é impensabile che Mosca attacchi Stoccolma o Helsinki senza provocare un intervento della Nato.
Durante la plenaria è stata poi eletta come nuova presidente dell’Assemblea parlamentare la senatrice francese, esponente dei Repubblicani, Joelle Garriaud-Maylam, la cui candidatura è stata oggetto di un acceso dibattito tra le delegazioni. La senatrice, già vicepresidente dell’assemblea, era considerata la più accreditata per succedere allo statunitense Gerry Connolly, ma i suoi presunti rapporti con Mosca e con l’ideologo Aleksandr Dugin, hanno sollevato perplessità tra alcuni membri democratici dell’Assemblea.
Nel suo primo discorso da presidente, Garriaud-Maylam ha rivendicato di essere stata al fianco degli ucraini fin dalle manifestazioni in Piazza Maidan e ha rivolto un attacco feroce alla dirigenza russa chiamandola “terrorista”. La sua elezione è avvenuta dopo che Mimi Khodeli, presidente della delegazione dell’Albania, ha ritirato all’ultimo momento la sua candidatura.(LaPresse)