Nato, Stoltenberg: “Pericolo missili russi, Mosca vuole dividere Usa dall’Ue”

Per il segretario della Nato l’idea di conflitti nucleari limitati è molto pericolosa

Jens Stoltenberg (Photo by Wakil KOHSAR / AFP)

Milano (LaPresse) – “Schierare questo tipo di armi è un tentativo di separare l’Europa dagli Stati Uniti. Rafforza l’idea di conflitti nucleari limitati, una concezione che è molto pericolosa”. È l’avviso lanciato dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un’intervista al Corriere della Sera in cui descrive i rischi degli SSC-8, i missili da crociera lanciabili da terra che Washington, dal 2014, accusa la Russia di aver sviluppato e installato verso territori europei.

Per il segretario della Nato l’idea di conflitti nucleari limitati è molto pericolosa

Secondo Stoltenberg i missili SSC-8 “costituiscono un sistema mobile, difficile da rilevare, che riduce i tempi d’allarme e la soglia di uso finale per armi atomiche in grado di raggiungere gran parte dell’Europa, ma non gli Stati Uniti. Schierarli divide e tenta di separare l’Europa dagli Stati Uniti. L’idea di conflitti nucleari limitati è molto pericolosa. Perché tutte le armi atomiche sono rischiose, però quelle che possono abbassare la soglia per il loro impiego lo sono particolarmente”.

Il segretario ricorda che la Nato sostiene il controllo degli armamenti, “non vogliamo alcuna corsa al riarmo o guerra fredda. Riteniamo sia importante confermare gli accordi per il controllo degli armamenti e infatti non ci sono nuovi missili in Europa. Ma missili russi sì. La prima cosa da fare è richiamare la Russia al pieno rispetto del trattato Inf. Se non accade occorre discutere nella Nato sul da farsi, dunque è un po’ presto per dire il risultato della discussione. Tuttavia alle violazioni devono seguire conseguenze”. E ribadisce comunque che “la Nato non ha intenzione di schierare nuovi missili nucleari i Europa, ma dobbiamo essere certi di poter tenere tutte le nostre relazioni al sicuro e discutere le conseguenze di un’eventuale rottura dell’Inf”.

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