MILANO – Gli avvocati del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny riuscirono ad accedere ai documenti medici relativi al suo ricovero in ospedale a Omsk, dopo che il politico si sentì male per quello che è stato internazionalmente riconosciuto come avvelenamento con agente Novichok. Secondo il sito web di Navalny, i legali poterono fotografare i documenti prima che fossero consegnati ufficialmente allo staff. Ricevendoli poi in quest’ultima modalità, si legge, i collaboratori scoprirono che si trattava di documenti differenti. “Il documento sanitario ricevuto ufficialmente è stato modificato, corretto, e i documenti chiave sono scomparsi”, afferma lo staff. Precisa di aver chiesto consulenza a tre medici russi per analizzare le carte, i quali hanno concluso che ci fossero elementi sufficienti “in entrambe le versioni” per una diagnosi di “avvelenamento da organofosfati. Tutte le conclusioni su metabolismo, pancreatite e altri disturbi naturali della salute sono assurde. Non è nemmeno chiaro il motivo per cui vengono presi in considerazione. Ma la cosa più importante è diversa. La versione che ci è stata ufficialmente rilasciata manca di un documento molto importante”, cioè esami del sangue che mostravano alterazione della colinesterasi: questo, viene affermato, “conferma al 100% la diagnosi con inibitori della colinesterasi”.
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