LOS ANGELES – Scelte sbagliate, a livello societario e tecnico, polemiche continue ed un rapporto ormai ai minimi termini con propri tifosi. La stagione dei Lakers è tutta qui. E alla fine, dopo l’ennesima sconfitta stagionale (la 34esima in 64 gare), dallo ‘Staples Center’ è venuta giù una cascata di fischi.
Per i Lakers i playoff resteranno un sogno
Ora i playoff sono un miraggio, a LeBron resterà di qui a poco solo la soddisfazione (per carità enorme) di aver superato Michael Jordan nella classifica dei migliori realizzatori di sempre. Mancano solo 13 punti per raggiungere i 32.292 del miglior giocatore della storia del basket americano. Il traguardo è là a due passi, ma non basterà a lenire la delusione per come è andata questa stagione.
La gara tra Gallinari e LeBron
La gara contro i cugini dei Clippers era considerata quasi come l’ultima spiaggia ma il 113 a 105 finale non ammette giustificazioni e suona come una sentenza per i Lakers, ancora lontani dal ritorno nell’elite Nba. Nel gruppo ovest sono infatti decimi con 30 gare vinte e 34 perse e l’ottavo posto al momento degli Spurs è davvero troppo lontano. Che sarebbe stata una giornata storta lo si era capito dal forfait di Brandon Ingram per un problema alla spalla destra e quello successivo di Kyle Kuzma.
LeBron chiuderà con 27 punti a referto eppure chi segue questo sport, sa che questi numeri sono per lui la normalità e non un dato capace di fare la differenza. Il migliore dei Lakers alla fine sarà con 24 punti, 10 rimbalzi e 12 assist Rajon Rondo, ma anche questo straordinario report ha dovuto alla fine sbattere contro il muro eretto da Gallinari e compagni. È stata proprio una tripla dell’azzurro a dieci dalla sirena a mettere il punto su una gara giocata sui nervi dal primo all’ultimo minuto. Gallinari ne metterà 23.
Per i Lakers l’addio ai playoff è quasi ufficiale.
