‘Ndrangheta, favorirono la latitanza di un narcotrafficante: 5 arresti nel Reggino

L'indagine ha consentito di scoperchiare l'articolato e organizzato sistema messo a punto dagli arrestati al fine di favorire la latitanza di Romeo

REGGIO CALABRIA – Sono finiti in manette in cinque per aver favorito la latitanza di Domenico Romeo, catturato lo scorso febbraio a Sant’Eufemia d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Stamattina i carabinieri della compagnia di Palmi, supportati nelle fasi esecutive da personale dello Squadrone eliportato cacciatori Calabria, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di 5 misure cautelari, 2 in carcere e 3 ai domiciliari. Romeo era ricercato dal luglio 2019 a seguito dell’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte della Dda di Genova per traffico internazionale di stupefacenti aggravato dalle finalità mafiose, nell’ambito dell’indagine ‘Buon vento genovese’ della guardia di finanza del capoluogo ligure.

L’indagine ha consentito di scoperchiare l’articolato e organizzato sistema messo a punto dagli arrestati al fine di favorire la latitanza di Romeo garantendogli diversi incontri con i suoi familiari, in particolare la moglie e il figlio di 17 mesi, oltre che con i suoi genitori, che venivano trasportati con movimenti e trasbordi da un’auto all’altra e condotti sino al covo del fuggitivo, consentendo a quest’ultimo di aver contatti e rapporti con i suoi congiunti senza esporre la propria persona, messa così al riparo dalle ricerche in atto.

Il meccanismo escogitato, semplice e sofisticato nel contempo, prevedeva numerosi cambi di vettura, effettuati in punti strategici e poco controllabili dalle forze dell’ordine, per mezzo dei quali i parenti venivano portati dal latitante senza il ricorso a comunicazioni telefoniche. L’ausilio al latitante è stato garantito anche attraverso la messa a sua disposizione di un immobile, nonché attraverso le garanzie di telefoni cellulari dedicati al contatto di Romeo con i suoi familiari.

(LaPresse)

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