MILANO – Si aggrava la posizione dei tre fratelli Amato raggiunti da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Dda di Bologna. Sono figli di Francesco Amato, 55 anni, condannato per mafia nel processo Aemilia. Che nel mese di novembre dell’anno scorso per circa 10 ore aveva creato forte apprensione. Asserragliandosi all’interno dell’ufficio postale di Pieve, a Reggio Emilia, con cinque ostaggi per poi essere arrestato dai carabinieri.
Per gli investigatori, infatti, la matrice delle estorsioni ai danni di ristoranti e pizzerie è mafiosa. Tra gli episodi ricostruiti dagli investigatori vi è quanto accaduto la notte tra il 31 gennaio e il primo febbraio. Quando sono stati sparati sei colpi di pistola contro la porta a vetri della pizzeria La Perla a Cadelbosco Sopra. Un secondo episodio riguarda i cinque colpi d’arma da fuoco contro l’ampia vetrata della pizzeria Piedigrotta 3 in via Emilia Ospizio la notte tra il 6 e il 7 febbraio. Oltre agli avvertimenti con tanto di pizzino attaccati alla porta (in analogia a quanto avvenuto per la Perla e il Piedigrotta 3). E ad altre due pizzerie sempre Reggio Emilia, Piedigrotta 2 e Paprika.
(LaPresse)