Negozio cinese distrutto dall’incendio a Caserta. Il titolare: “Il Comune ci aiuti a ripartire”

Il titolare cinese Luigi

CASERTA – Il negozio di articoli cinesi in piazza Sant’Anna distrutto dall’incendio e il commerciante è in ginocchio. Ha esposto il cartello ‘fuori tutto’, per raccogliere più denaro possibile e cercare di ripartire. Una corsa contro il tempo. Tra mille difficoltà, perché “da solo non ce la faccio – spiega Luigi (nella foto in basso) – il Comune mi deve aiutare, siamo soli io e la mia famiglia e i danni del rogo sono ingenti”.

Sabato venti luglio. Poco dopo le dodici il violento incendio. Il locale era chiuso a quell’ora. In via Fulvio Renella, venti metri dopo piazza Sant’Anna, erano arrivati d’urgenza i pompieri con un’autobotte. Ma non è stato semplice spegnere il rogo, le fiamme si erano propagate rapidamente per la merce in plastica e infiammabile proprio all’ingresso del negozio. “Sì, l’incendio è partito dalla zona della cassa, accanto alla porta – ricorda Luigi – dove abbiamo accendini, porta cellulari e custodie. Tutto materiale altamente infiammabile”. L’imprenditore parla sull’uscio del negozio (completamente al buio), mentre la moglie serve i clienti con una torcia legata alla fronte, per cercare la merce nei corridoi bui.

“Siamo in ginocchio e siamo stati costretti a svendere i nostri prodotti, per racimolare i soldi per i lavori”. Riaprirete? “Lo spero. Come vede, stiamo facendo tutto il possibile. Lavoriamo al buio”. Il rogo è doloso? “Non lo sappiamo, il negozio era chiuso. Crediamo un corto circuito di qualcosa che era vicino alla cassa all’ingresso. Ora dobbiamo riparare la porta e la zona anteriore del locale. Ci vorranno tanti soldi. Non sappiamo dove prenderli. Ecco perché abbiamo chiesto un aiuto. Siamo cinesi, non riusciamo nemmeno disbrigare le questioni burocratiche in Italia. Chiediamo solo un aiuto alle istituzioni per ripartire. Ci sentiamo abbandonati e avviliti”. E’ andato tutto distrutto? “Per fortuna non tutto. Ma non siamo assicurati per questo tipo di evento. E il danno è ingente”. Il figlio Filippo si sbraccia per servire i clienti, che si accalcano all’ingresso. “Vogliamo solo lavorare e andare avanti – scandisce – è stato un duro colpo vedere il nostro negozio distrutto dal rogo. Non abbiamo altro. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Ma abbiamo bisogna di un sostegno, anche della popolazione. In un momento di difficoltà come questo, ci hanno già rubato due volte le valigie esposte sul marciapiede. Le abbiamo dovute legare con una corda”.

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