Nervi tesi tra Usa e Gran Bretagna. Lascia l’ambasciatore di ‘Sua Maestà’ a Washington: all’orizzonte la fine di un’alleanza storica

Duro Jeremy Hunt, candidato alla guida dei Tory, con il presidente degli Stati Uniti

Britain's Prime Minister Theresa May (R) and US President Donald Trump, are followed by her husband Philip May (unseen) and US First Lady Melania Trump (L) as they leave 10 Downing Street to make their way to the Foreign and Commonwealth office for a press conference in London on June 4, 2019, on the second day of the US President's three-day State Visit to the UK. - US President Donald Trump turns from pomp and ceremony to politics and business on Tuesday as he meets Prime Minister Theresa May on the second day of a state visit expected to be accompanied by mass protests. (Photo by Adrian DENNIS / AFP)

Nervi tesi tra Usa e Gran Bretagna. La prima ‘vittima’ ieri sera è stato Kim Darroch, l’ambasciatore di ‘Sua Maestà’ a Washington. Alcune sue note ‘critiche’ su Trump inviate a Londra sono saltate fuori e così il diplomatico ha preferito (scelta quasi obbligata) a fare passo.

La premier Theresa May, però, ha difeso il suo operato: “Sir Kim ha servito il Regno Unito per tutta la vita e abbiamo un enorme debito di riconoscenza nei suoi confronti”. E Jeremy Corbyn, leader dei laburisti, ha definito le dimissioni di Darroch “ingiuste”.

Duro con il presidente Usa Jeremy Hunt, sfidante di Bors Johnson per prendere la guida dei Tory: “Trump –ha scritto l’attuale ministro degli Esteri -, gli amici parlano francamente e così farò io: questi commenti sono irrispettosi e sbagliati nei confronti del nostro premier e del mio Paese. I tuoi diplomatici danno le loro opinioni private al segretario di Stato Mike Pompeo e così fanno i nostri!”

Dichiarazioni a parte c’è di fatto che una relazione forte, duratura, costruita negli anni, come quella tra Usa e Gran Bretagna, dopo decenni è entrata in crisi: il tutto ad un mese dalla visita di The Donald a Londra. Prima del caso ‘Darroch’, l’inquilino della Casa Bianca si era mostrato insofferente anche con la May per il fallimento del deal con l’Ue per la Brexit.

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