NAPOLI – Gli ex An campani dichiarano guerra al leader leghista Matteo Salvini. Vincenzo Nespoli, ex senatore e già sindaco di Afragola, non ha gradito l’esclusione dalle liste per le elezioni europee del nipote Camillo Giacco. Considerato il burattinaio dell’area di riferimento leghista che trova massima espressione nel sottosegretario per il Mezzogiorno Pina Castiello, dopo essere riuscito a fare eleggere a Bruxelles la salernitana Lucia Vuolo Nespoli tenta di battere cassa per liberarsi degli uomini di Salvini alla guida del partito regionale, in primis del deputato riferimento del vicepremier Gianluca Cantalamessa.
La resa dei conti
E’ l’ora della resa dei conti: per un politico di lungo corso come Nespoli, il sonoro schiaffone del depennamento dalle liste del nipote per volontà diretta di Salvini è stato uno “sgarro”. In questo scontro a distanza, con il vicepremier all’angolo, a fare da capro espiatorio è Cantalamessa. La prima a prenderlo di mira, guarda caso, è stata la Castiello dichiarando, subito dopo il voto per le Europee, che l’organizzazione della Lega in Campania va rivista e lasciando intendere che il partito regionale, guidato da Cantalamessa, deve essere commissariato.
L’intervento di Vuolo
A tornare all’attacco, a pochi giorni di distanza, è la neo eurodeputata, inserita nel cerchio magico nespoliano, Vuolo. “In Campania – ha detto – bisogna azzerare i coordinamenti regionale e provinciali della Lega, in quanto va rifondato il partito, anche in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. Il segretario regionale Gianluca Cantalamessa non ha presentato tutti i candidati della Lega né prima né dopo il voto per le Europee. Per noi la nuova leader regionale è il sottosegretario Castiello”.
La matrice alleanzina
Ci sarebbe da obiettare sull’utilizzo del termine “nuovo”, considerato che né la Castiello e men che meno Nespoli sono politici di primo pelo. Dopo una fase calante legata al declino dei partiti in cui hanno “militato”, da Alleanza Nazionale al Popolo delle Libertà, poi ritrasformato in Forza Italia da Silvio Berlusconi (in quest’ultimo partito il sottosegretario ha vissuto una fase di isolamento che l’ha spinta a passare con la Lega) il “gatto e la volpe” provano a fare il gioco delle tre carte pressando Salvini.
Difficile far tacere la smania di potere, per chi il potere lo ha conosciuto, e per Nespoli è arrivato il momento di uscire allo scoperto e reclamare la guida del carroccio campano in vista delle prossime elezioni regionali.
L’ipotesi Castiello
La Castiello, già mesi fa, con uno scatto in avanti si era proposta come candidata a governatore senza trovare sponda né tra i leghisti campani né tra gli alleati di centrodestra.
Ad oggi, benché la Lega sia il primo partito in Italia e primo partito di centrodestra in Campania, né gli esponenti di Forza Italia né quelli di Fratelli d’Italia hanno intenzione di retrocedere rispetto all’ambizione di avere un proprio candidato presidente. Da entrambi i partiti il coro è sempre stato unanime: serve un candidato condiviso o condivisibile e la Castiello non lo è, al di là di quello che può volere Nespoli. L’esito del duello tra quest’ultimo e Salvini non può che avere ripercussioni tanto sulla Lega quanto sul centrodestra campano. E l’esito non si farà attendere: l’appuntamento elettorale con le Regionali non è lontano e le grandi manovre sono iniziate.
