Nicaragua, l’Alleanza civica domani sciopera contro il presidente Ortega

L'obiettivo è ripristinare il dialogo nazionale e bloccare la protesta di piazza che ha causato centinaia di morti

Proteste in Nicaragua
AFP-LaPresse

MANAGUA – Sciopero indetto per domani dall’Associazione civile contro il presidente Daniel Ortega. La violenta repressione messa in atto dal capo dello Stato contro i protestanti ha già causato centinaia di morti negli ultimi mesi: il gruppo che riunisce i vari settori della società civile (opposti proprio ad Ortega) nicaraguense vuole riprendere il dialogo nazionale e far cessare le continue violenze. Nessuna risposta è arrivata per ora dal presidente che, nei giorni scorsi, ad un delegazione di vescovi ricevuta aveva chiesto qualche giorno di ‘riflessione’ per poter decidere.

L’associazione al presidente: vogliamo una risposta immediata

Un responso in breve tempo, immediato a dire il vero. E’ questa la richiesta che  imprenditori, studenti, accademici, contadini e associazioni di vario genere hanno chiesto al presidente Ortega. Sul piatto la piattaforma di democratizzazione presentata la settimana scorsa al presidente dalla Conferenza episcopale. L’obiettivo è quello di riprendere il dialogo nazionale, ponendo così fine alla violenta repressione. Negli ultimi mesi il bilancio delle vittime è terrificante: 147 persone in meno di 60 giorni. Una mattanza che assume contorni drammatici alla quale adesso si sta cercando di mettere finalmente una conclusione.

Il dialogo sospeso dai vescovi lo scorso 31 maggio

Il dialogo nazionale richiesto dall’Associazione civile era stato sospeso lo scorso 31 maggio dai vescovi. La decisione definitiva era arrivata dopo la violenta e brutale repressione messa in campo contro la Marcia delle Madri delle vittime della protesta. Un atto forte che provocò la morte di 19 persone. Intanto lo scorso venerdì proprio una delegazione di vescovi aveva incontrato Ortega: il presidente aveva chiesto tempo per riflettere sulla piattaforma di democratizzazione proposta. Una situazione che resta ancora altamente delicata e che lo sciopero di domani potrebbe peggiorare o, finalmente, risolvere una volta per tutte.

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